Le autorità cinesi hanno
arrestato un giornalista freelance che lavorava per il sito
internet Boxun, accusandolo di aver diffuso «storie false che
danneggiano l’immagine del paese». Lo riferiscono fonti di
stampa locale. Xiang Nanfu, 62 anni, che spesso scrive usando lo
pseudonimo di Fei Xiang, secondo quanto riferisce l’Agenzia
Nuova Cina, avrebbe venduto sin dal 2009 al sito Boxun una serie
di articoli aventi ad oggetto notizie totalmente inventate, tra
cui quello in cui denunciava il fatto che il governo cinese
avesse prelevato organi da persone ancora vive per poi bruciarle
e un altro in cui raccontava di una donna incinta uccisa a botte
dalla polizia durante una disputa relativa ad un terreno. Il
giornalista, secondo quanto sostengono le autorità, sarebbe
stato pagato bene e in dollari americani dal sito Boxun.
Il sito, che ha sede negli Stati Uniti e che di solito
focalizza la sua attenzione su notizie censurate in Cina, dal
canto suo, ha respinto ogni accusa negando in un suo comunicato
di aver commissionato a Xiang di scrivere notizie inventandole.
Secondo quanto ha riferito Nuova Cina il giornalista avrebbe
invece «confessato», scusandosi per l’accaduto. (ANSA).
Le autorità cinesi hanno arrestato un giornalista freelance che lavorava per il sito internet Boxun, accusandolo di aver diffuso «storie false che danneggiano l’immagine del paese». Lo riferiscono fonti di stampa locale. Xiang Nanfu, 62 anni, che spesso scrive usando lo pseudonimo di Fei Xiang, secondo quanto riferisce l’Agenzia Nuova Cina, avrebbe venduto sin dal 2009 al sito Boxun una serie di articoli aventi ad oggetto notizie totalmente inventate, tra cui quello in cui denunciava il fatto che il governo cinese avesse prelevato organi da persone ancora vive per poi bruciarle e un altro in cui raccontava di una donna incinta uccisa a botte dalla polizia durante una disputa relativa ad un terreno. Il giornalista, secondo quanto sostengono le autorità, sarebbe stato pagato bene e in dollari americani dal sito Boxun. Il sito, che ha sede negli Stati Uniti e che di solito focalizza la sua attenzione su notizie censurate in Cina, dal canto suo, ha respinto ogni accusa negando in un suo comunicato di aver commissionato a Xiang di scrivere notizie inventandole. Secondo quanto ha riferito Nuova Cina il giornalista avrebbe invece «confessato», scusandosi per l’accaduto. (ANSA).