La Porsche con un problema
elettrico, il viaggio in Turchia e il relativo giro in crociera
sul Bosforo e le Isole Greche, l’intensa attività di gestione
del patrimonio del marito latitante. E’ questa la frenetica vita
di Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena attualmente
detenuta alle Baumettes, Marsiglia, con l’accusa di aver
favorito la latitanza del marito e del tentativo di «schermare"
il patrimonio per evitare il sequestro da parte dell’autorità
giudiziaria.
La moglie di Matacena sarà estradata in Italia molto
probabilmente martedì ma al momento non è stato ancora deciso se
sarà inviata direttamente a Reggio Calabria. I magistrati della
Dda reggina attendono il suo rientro in Italia per poterla
sentire in modo da raccogliere elementi circa i suoi intensi
contatti con l’ex ministro Claudio Scajola. Matacena, in
collegamento da Dubai con la Vita in Diretta, ha ribadito che
"Chiara sapeva che sarebbe stata arrestata ma vuole chiarire la
situazione. Ha deciso di fare presto per non lasciare soli i
suoi ragazzi».
Era il 6 agosto del 2013 quando Chiara Rizzo racconta a
Scajola che la sua Porsche ha dei problemi elettrici. E proprio
il guasto spinge la Rizzo a portare l’automobile in una officina
dove, per l’occasione, fu organizzato anche un incontro con un
suo referente per discutere del patrimonio di Matacena.
Ma la «dolce vita» condotta da Chiara Rizzo la vede anche al
centro di un viaggio in Turchia ed il relativo giro in crociera
sul Bosforo e le Isole Greche. Durante il viaggio la moglie di
Matacena continua ad avere contatti telefonici con Scajola. In
una conversazione registrata il 22 agosto 2013 la Rizzo
riferisce all’ex ministro che «appena lei terminerà la crociera
si organizzerà per definire la sistemazione della nuova casa a
Montecarlo». Il dialogo poi prosegue sulla comune conoscenza di
un armatore siciliano. «Scajola - scrivono i Pm della Dda di
Reggio Calabria - superando un’iniziale ritrosia dettata dal
sospetto di essere intercettato, riferisce alla Rizzo dei
problemi dell’armatore e la sollecita ad allontanarsi».
Sul fronte del tentativo di «schermare» i beni di Matacena
emergono i contatti di Chiara Rizzo con il dipendente di una
banca monegasca a cui gli indagati si «rivolgono - sostiene il
giudice per le indagini preliminari - per l’inoltro di
corrispondenza bancaria ritenuta indispensabile per la
costituzione di società offshore in un Paese dal regime fiscale
agevolato».(ANSA).
La Porsche con un problema elettrico, il viaggio in Turchia e il relativo giro in crociera sul Bosforo e le Isole Greche, l’intensa attività di gestione del patrimonio del marito latitante. E’ questa la frenetica vita di Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena attualmente detenuta alle Baumettes, Marsiglia, con l’accusa di aver favorito la latitanza del marito e del tentativo di "schermare" il patrimonio per evitare il sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. La moglie di Matacena sarà estradata in Italia molto probabilmente martedì ma al momento non è stato ancora deciso se sarà inviata direttamente a Reggio Calabria. I magistrati della Dda reggina attendono il suo rientro in Italia per poterla sentire in modo da raccogliere elementi circa i suoi intensi contatti con l’ex ministro Claudio Scajola. Matacena, in collegamento da Dubai con la Vita in Diretta, ha ribadito che "Chiara sapeva che sarebbe stata arrestata ma vuole chiarire la situazione. Ha deciso di fare presto per non lasciare soli i suoi ragazzi». Era il 6 agosto del 2013 quando Chiara Rizzo racconta a Scajola che la sua Porsche ha dei problemi elettrici. E proprio il guasto spinge la Rizzo a portare l’automobile in una officina dove, per l’occasione, fu organizzato anche un incontro con un suo referente per discutere del patrimonio di Matacena. Ma la «dolce vita» condotta da Chiara Rizzo la vede anche al centro di un viaggio in Turchia ed il relativo giro in crociera sul Bosforo e le Isole Greche. Durante il viaggio la moglie di Matacena continua ad avere contatti telefonici con Scajola. In una conversazione registrata il 22 agosto 2013 la Rizzo riferisce all’ex ministro che «appena lei terminerà la crociera si organizzerà per definire la sistemazione della nuova casa a Montecarlo». Il dialogo poi prosegue sulla comune conoscenza di un armatore siciliano. «Scajola - scrivono i Pm della Dda di Reggio Calabria - superando un’iniziale ritrosia dettata dal sospetto di essere intercettato, riferisce alla Rizzo dei problemi dell’armatore e la sollecita ad allontanarsi». Sul fronte del tentativo di «schermare» i beni di Matacena emergono i contatti di Chiara Rizzo con il dipendente di una banca monegasca a cui gli indagati si «rivolgono - sostiene il giudice per le indagini preliminari - per l’inoltro di corrispondenza bancaria ritenuta indispensabile per la costituzione di società offshore in un Paese dal regime fiscale agevolato».(ANSA).