È un 35enne amico di famiglia la persona fermata dai carabinieri di Tempio Pausania e del Comando Provinciale di Sassari per il brutale omicidio della famiglia Azzena avvenuto sabato a Tempio. L'uomo, interrogato tutta la notte, è un artigiano che si occupa di impiantistica in città. A quanto pare aveva forti legami con Giovanni Maria Azzena e la moglie Giulia Zanzani, si conoscevano bene.
Si stringe il cerchio sugli assassini che hanno sterminato la famiglia Azzena. Per tutta la giornata di ieri si sono susseguiti interrogatori da parte degli inquirenti che indagano sull'atroce delitto, sul quale aleggia l'ombra dell'usura, di Giovanni Maria Azzena, delle moglie Giulia Zanzani e del loro figlio Pietro, di 12 anni. La persona sentita tutta la notte in caserma è un artigiano di Tempio Pausania. Le sue parole, infatti, non avrebbe convinto gli inquirenti che avrebbero rilevato delle discrepanze nella sua testimonianza.
Al momento non vi sono provvedimenti di fermo. In questa prima fase investigativa, inoltre, si sono rivelate fondamentali le immagini del sistema di video sorveglianza di alcuni locali pubblici adiacenti via Villa Marina, a pochi passi dal negozio di calzature della famiglia Azzena e dalla loro abitazione. I carabinieri della Compagnia di Tempio Pausania e del Comando provinciale di Sassari starebbero, nel frattempo, identificando anche altri vari individui immortalati nelle riprese. L'interesse si è concentrato su alcune persone, in particolare una che si trovava fuori dalla casa mentre probabilmente altre due erano all'interno.
Il ruolo dei sistemi di videosorveglianza potrebbe rivelarsi molto importante per le indagini sul triplice omicidio di Tempio Pausania. Il commando degli assassini sarebbe stato ripreso da un video che ora è al vaglio degli inquirenti. Si tratterebbe di tre uomini ben vestiti - ha riportato il quotidiano L'Unione Sarda - e mentre uno è rimasto sulla strada gli altri due sono entrati nell'abitazione della famiglia Azzena dove marito e moglie sono stati prima picchiati e poi uccisi. Mentre il figlio di 12 anni non avrebbe segni di ecchimosi ma solo di strangolamento. Le immagini, secondo quando anticipato dal quotidiano, mostrano un uomo uscire da casa ed entrare nel negozio, presumibilmente con le chiavi prese al proprietario, e poi tornare indietro con una busta, forse del materiale o documenti.
Azzena intercettato,"posso diventare cattivo" - I carabinieri della Compagnia di Tempio e i colleghi del Comando provinciale di Sassari stanno sentendo amici, parenti e conoscenti di Giovanni Maria Azzena, della moglie Giulia Zanzani e del figlio Pietro. Ma non solo. I militari sono alla ricerca di un movente, nessuna ipotesi viene scartata, ma al momento la pista più accreditata sembra essere quella legata ad una vendetta nel mondo degli usarai o delle loro vittime. Nel 2008, infatti, Giovanni Maria Azzena venne arrestato insieme ad altre due persone, Osvaldo Premuselli, assicuratore di Tempio, e Piero Dati, imprenditore napoletano, nell'ambito di un'inchiesta su una serie di prestiti a strozzo, con tassi di interesse dal 50 al 200 per cento, sfociata in un processo che è tutt'ora in corso. Nonostante in paese Azzena sia descritto come una persona gioviale e serena, sempre sorridente, dalle indagini dell'epoca era emersa un'altra lettura del suo carattere. Da una intercettazione telefonica, in particolare - riproposta da L'Unione Sarda - si trae l'immagine di un uomo duro con i deboli, i poveracci a cui avrebbe prestato i soldi con interessi vorticosi. "Io sono buono ma divento molto cattivo, molto cattivo hai capito, io so che sei venuto a domandarmi i soldi piangendo e te li ho dati", questa la registrazione della chiamata. I carabinieri stanno ora lavorando sul fronte dei commercianti che si sarebbero rivolti a lui per i prestiti, vittime dell'epoca che probabilmente saranno sentite dagli inquirenti nelle prossime ore.