Lunedì 23 Dicembre 2024

Virus per attacchi informatici, 13 denunce

polizia postale

Una rete di pc 'zombie' infettati con un malware, centinaia di attacchi informatici per sottrarre informazioni e dati sensibili, oltre 300 perquisizioni in 17 paesi, dagli Stati Uniti all'Australia, dall'Italia alla Danimarca. E' l'operazione 'blackshades' condotta dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia postale, in collaborazione con l'Fbi ed Europol che ha portato alla denuncia complessivamente di 81 persone, 13 delle quali in Italia. L'indagine, per la parte italiana coordinata dalla procura di Roma, ha consentito di individuare una vera e propria rete di attivisti e utenti diffusa in tutto il paese. Perquisizioni sono infatti state eseguite a Roma, Firenze, Napoli, Palermo, Catania, Milano, Venezia, Trento e Trieste, Latina, Messina, Vicenza, Bergamo, Enna, Bolzano, Gorizia e Frosinone. Nei confronti dei 13 denunciati, tutti soggetti altamente preparati dal punto di vista tecnico e informatico, sono stati ipotizzati a vario titolo i reati di accesso abusivo a sistema informatico, detenzione abusiva di codici di accesso a sistema informatico, diffusione di programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico, intercettazione di comunicazioni telematiche. L'inchiesta, che prende il nome proprio dal malware utilizzato per attaccare i pc, è partita nel 2010 ed ha avuto una prima conclusione nel giugno 2012, con l'arresto del creatore del programma, un soggetto noto in rete con il nick "xvisceral" arrestato con altre 24 persone coinvolte, secondo l'accusa, nei furti di identità e nelle frodi alle carte di credito. L'operazione non consentì però di individuare tutti gli organizzatori della rete, per cui il malware ha continuato ad essere aggiornato, diffuso ed utilizzato in tutto il mondo. Si tratta di un programma che dà la possibilità di acquisire il pieno controllo dei Pc di ignari utenti, attivarne le webcam, i microfoni fino ad intercettare ciò che viene digitato sulle tastiere, realizzando così reti di computer zombie controllate da un amministratore occulto e utilizzate per effettuare attacchi informatici di varia natura, compresi attacchi ddos. Ulteriori indagini dell'Fbi hanno consentito di raccogliere una serie di informazioni per l'individuazione degli acquirenti del malware e delle vittime, in modo da poter organizzare una nuova operazione internazionale per il "take down" (demolizione) di blackshades.(ANSA).

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