Si è trasformato in una tragedia il gioco di due fratellini di etnia rom che, a Pescara, nel tardo pomeriggio di oggi hanno raggiunto il tracciato ferroviario della linea regionale Roma-Sulmona-Pescara, stazione S. Marco. Il più grande, tre anni è stato morto colpito e sbalzato via da un treno in arrivo poco prima delle 19, mentre il fratellino,due anno, é rimasto ferito in modo lieve. "Rischiava di cadere da un ponticello; chiedeva aiuto. L'ho preso in braccio e l'ho lasciato ad un'altra donna che mi seguiva. Mi sono sentita male. Non sono stata capace di raggiungere l'altro piccolo, pochi metri più in là, faccia a terra" ha raccontato la prima soccorritrice dei due fratellini.che vive in un campo con una decina di roulotte nei pressi del luogo dell'incidente. I suoi nipotini, che giocavano lì vicino, hanno visto i due bambini seguire il tracciato, inerpicarsi su un tratto tecnicamente in 'rilevato', ma alla vista non di molto superiore ai tre metri, nei pressi di un viadotto e di accesso non difficile. "Sono uscita di corsa ma sono riuscita a salvarne solo uno", ha detto la donna. La piccola vittima e il fratellino non apparterrebbero alla sua comunità, ha aggiunto. Sul posto Polizia ferroviaria e il pm Giuseppe Bellelli. Alcune decine di persone si sono radunate sul luogo in cui il bambino è stato investito dal treno. Tanti gli amici e i parenti del piccolo, molti dei quali in lacrime e visibilmente sconvolti. La folla è rimasta fino a quando la salma è stata portata via. L'incidente è avvenuto nel cuore del quartiere San Donato, a poche centinaia di metri dalla stazione Pescara San Marco. Di fronte al luogo della tragedia, a pochi metri dalla linea ferroviaria, ci sono un piccolo campo nomadi ed un parco giochi; tutto attorno abitazioni e case popolari. Numerose le famiglie rom, sia italiane che straniere, residenti in zona. Nel frattempo la Polizia Ferroviaria sta ascoltando i due genitori dei bambini, che abitano a poche centinaia di metri dal luogo. "La comunità rom è sotto choc. Non ho parole, siamo davvero sconvolti. Pensare che un bambino di tre anni possa morire in quel modo, sotto un treno, è assurdo". Lo ha detto all'ANSA il presidente nazionale della Fondazione Romani, Nazzareno Guarnieri, esprimendo "vicinanza" alla famiglia del bambino . Guarnieri, che, tra l'altro, è un lontano parente del piccolo, spiega che quella in questione è una famiglia rom che da sempre risiede nella zona ed annuncia che domani raggiungerà il luogo della tragedia, nel quartiere San Donato, per incontrare i genitori ed i parenti del bimbo e portare personalmente "la vicinanza della Fondazione Romanì". Il quartiere è S.Donato, periferia Sud-Ovest di Pescara, a circa cinque chilometri dal centro cittadino. Il treno era il regionale 23686. Un centinaio di passeggeri: prima bloccato e in serata giunto nella stazione di Pescara centrale. Il 28 marzo scorso, vicino Verona, un altro treno regionale aveva colpito e ucciso un altro bimbo nomade di 2 anni che giocava nei pressi dei binari. Un'altra tragica fatalità.(ANSA) |
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