"Nel derby fra rabbia e speranza ha vinto la speranza. Questo è il momento dell'Italia, che deve guidare il semestre e il percorso di cambiamento dell'Europa partendo dall'assunto che dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi". Sono le prime parole del premier Matteo Renzi a commento del voto per le europee, che hanno visto il Pd arrivare a un risultato storico, il 40,8%. Un risultato "extra ordinem - secondo Renzi - particolarmente pensando che avviene nel centrosinistra e in questo momento". Ma "il bello deve ancora cominciare. La sfida è lanciata e noi saremo all'altezza del sogno".
Anche per questo "ringrazio tutti gli italiani e italiane che hanno dimostrato con una partecipazione significativa che questo paese è migliore di come lo si rappresenti" ha detto il premier, sottolineando che il voto non era "un referendum su di me o sul governo. Non lo considero un voto su di me, é un voto che esprime una speranza straordinaria". Anche perché le europee le ha vinte il partito: "Non considero questo risultato la legittimazione personale. Mi ha fatto piacere vedere al Nazareno un gruppo dirigente. Ieri non ha vinto una persona, c'era una foto di gruppo". La rottamazione? "Altro che finita, può iniziare". E ilgoverno "dura fino al 2018" anche perché gli italiani "vogliono vedere i risultati, non votare".
Il risultato elettorale, aggiunge il premier, dimostra che "c'è un'Italia profonda che non si rassegna". Ora, dice, nessuno "ha più alibi per non fare le riforme". "C'è chi dice 'dai festeggiamo, facciamo una piazzata con due bandiere'. Ma "saremo umili e pacati" perché il voto è "per l'Italia che vuole cambiare" e "avvertiamo lo straordinario compito di fare le riforme". Lo sguardo va anche agli alleati, Ncd in testa: "Vogliamo ringraziare per il risultato importante gli alleati di governo non tanto ai fini dell'azione di governo ma per aver contribuito a dare un messaggio di speranza".
"Ho sentito il presidente della Repubblica" dice ancora il premier "è evidente che l'attenzione del presidente della Repubblica e di tutti noi è che la fase che si apre" dà una "centralità al Paese che dobbiamo meritare. C'è spazio per riforme e scommetto su questo". E ci saranno, assicura, "tempi ancora più brevi per le riforme e il cambiamento. Non molliamo di mezzo centimetro su nessuna riforma" . E' il momento, sottolinea, "di investire in Italia". E se Forza Italia "continua ad essere un pezzo importante di questo Paese", l'appello del premier va però al Movimento 5 Stelle: ""Mi auguro che nei 5 stelle ci sia una riflessione sulla legge elettorale, se questi parlamentari continuano ad utilizzare il Parlamento come luogo di show perderanno i loro elettori. Se invece cambiano atteggiamento, troveranno ascolto per fare insieme le riforme". In particolare Renzi guarda alla Legge elettorale che "è una grande riforma da scrivere insieme". Il risultato delle europee, chiarisce, "non cambia le valutazioni sulla legge elettorale, il ballottaggio è centrale per garantire la vittoria, se ci fosse il proporzionale puro neanche il Pd al 40 non potrebbe governare. Sono molto fiducioso che si farà".
L'Italia "c'è, è più forte delle paure che l'attraversano ed è in grado di incidere in Europa", sottolinea il premier. E adesso "il Paese ha tutte le condizioni per poter cambiare e invitare l'Europa Ue a cambiare". Anche perché "da una parte ci sono le forze populiste, dall'altro lato un'idea di Europa che ha fallito, in mezzo un grande spazio per il cambiamento possibile" e "da Roma dove i trattati europei sono nati parte un messaggio di grande consapevolezza". Il risultato del voto secondo Renzi non sposta l'asse dell'Europa, perché "la questione è che o ne usciamo tutti insieme o nessun paese singolo si salva da solo né la Germania né l'Italia". E mentre Angela Merkel esprime la sua soddisfazione, chiarendo che il candidato della Germani per la presidenza della commissione Ue è Junker, il premier precisa che sui vertici Ue, comunque, "prima di valutare i nomi "bisognerà valutare i contenuti". "Noi - chiarisce Renzi - abbiamo un'ambizione più ampia del mettere, scegliendo uno o più figure istituzionali, bandierine. Noi vogliamo concorrere con amici e partner a una nuova idea d'Europa".
Dopo il varo del decreto, la riforma del lavoro "va accelerata" con l'approvazione del ddl delega" perché "su questo punto giochiamo larga parte della nostra credibilità internazionale". Così il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Il dl Poletti ha salvato posti di lavoro", sottolinea.
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