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“Camelot”, indagata anche Bernardette Grasso

  La Procura di Patti ha notificato l’avviso di conclusioni indagini a 20 persone coinvolte nell’inchiesta “Camelot”, sulla gestione dei progetti di alcune opere pubbliche. L’inchiesta era sfociata il 15 febbraio nell’emissione di 8 misure cautelari nei confronti di tecnici del Comune ed altri professionisti esterni. Nell’ordinanza firmata dal Gip Maria Pina Scolaro figuravano 19 persone più altri 47 indagati a vario titolo. Rispetto a quell’ordinanza, la novità principale riguarda l’avviso di conclusione indagine a carico del sindaco di Capri Leone, e deputato regionale, Bernardette Grasso, indagata per peculato. La Grasso è finita nella “Camelot” nella qualità di sindaco di Capri Leone, comune capofila di un progetto in partnership tra 11 municipalità nell’ambito di “Nebrodi Ospitalità diffusa”. L’accusa a lei contestata è l’emissione della determina sindacale con cui si conferisce l’incarico di supporto specialistico per le attività progettuali nella fase preliminare e definitiva a due professionisti, Carlo Giuffrè e Vincenzo Cordone. Ai due sono state riconosciute competenze per 18 mila euro ciascuno, somme che non rientrerebbero nel quadro economico del progetto definitivo. Per lo stesso progetto, la cui fase infrastrutturale non ebbe seguito e non fu finanziata, risultavano già indagati il rup Francesco Spitaleri, Francesco Armeli, dirigente dell’ufficio tecnico di S. Marco d’Alunzio ed il professionista Sebastiano Liuzzo.

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