Dopo i 35 arresti adesso la parola passa alla difesa, con gli interrogatori delle persone coinvolte nell'inchiesta della procura di Venezia su una presunta corruzione negli appalti per il Mose, il sistema che dovrebbe difendere la città lagunare dall'acqua alta. E dall'ordinanza si evince che sarebbe stato messo in piedi un sistema illecito che per anni avrebbe visto imprenditori pagare 'stipendi' a politici e autorità incaricate di vigilare sulla correttezza dei lavori, per ottenere in cambio favori o per evitare controlli. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, tramite false fatturazioni alcuni degli imprenditori coinvolti nell'inchiesta sarebbero riusciti a creare fondi neri per diversi milioni di euro che sarebbero poi serviti per pagare veri e propri stipendi, per esempio a politici locali e nazionali. Uno dei principali beneficiari di questo sistema illecito, sempre secondo l'ordinanza, è l'ex presidente della Regione Veneto (dal 1995 al 2010) ed ex ministro, Giancarlo Galan per il quale, essendo attualmente deputato di Forza Italia, la procura ha richiesto l'arresto. Tra gli arrestati nomi eccellenti, tra cui il sindaco di Venezia Orsoni.
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