Il premier Matteo Renzi è intervenuto oggi da Bruxelles sul caso-Mose ed ha annunciato la sua proposta: "Non è possibile - ha detto - che chi viene condannato per corruzione dopo 20 anni possa tornare ad occuparsi della cosa pubblica. E' per questo che io ho proposto il Daspo per i politici".
"E' alto tradimento. A breve misure anticorruzione"
Per Renzi "un politico indagato per corruzione fosse per me lo indagherai per alto tradimento. Il problema della corruzione non sono le regole che non ci sono ma quelle che non si rispettano". Il presidente del Consiglio ha anche sottolineato che "sicuramente interverremo nelle prossime ore e giorni sugli appalti pubblici, Autorità anticorruzione e altri temi specifici".
"Smettiamo di dire che ci sono i ladri perché non ci sono le regole: la gente che ruba va mandata a casa. Il problema delle tangenti non sta nelle regole ma nei ladri - ha aggiunto Renzi parlando di "amarezza enorme" e di "ferita" in merito agli arresti - "di fronte" alla vicenda Mose "ci sono i principi costituzionali che ciascuno ribadisce: piena fiducia nel lavoro della magistratura e presunzione di non colpevolezza fino a sentenza a cui speriamo si possa arrivare il più velocemente possibile, come da paese civile", ha detto Renzi a Bruxelles.
Per il premier "un politico indagato per corruzione fosse per me lo indagherai per alto tradimento. Il problema della corruzione non sono le regole che non ci sono ma quelle che non si rispettano - ha aggiunto Sicuramente interverremo nelle prossime ore e giorni sugli appalti pubblici, l'anticorruzione e altri temi specifici".
"Quello che sta emergendo in questa vicenda, che ovviamente deve essere vagliata dalla magistratura, è un sistema molto inquietante, ancora più di quello già grave venuto alla luce per Expo". Sono le parole di Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, in merito al caso-Mose.
Per Cantone - che è intervenuto ai microfoni di 'Prima di tutto', su Radio 1 - "è innegabile che il sistema degli appalti deve essere ripensato" ma cambiare le regole non basta, occorre "discontinuità politica e culturale".
Cantone, corruzione penetrante
Il quadro che emerge dall'inchiesta relativa al Mose - dice ancora Raffaele Cantone - "è di una corruzione davvero penetrante, che viene in qualche modo favorita dalla quantità enorme di denaro che gira quando si tratta di Grandi Opere".
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