Si volta pagina. Le prestazioni erogate all’ospedale di Lungro potrebbero essere pienamente ripristinate e in tempi molto brevi. Lo sblocco dei servizi sanitari assegnati al presidio lungrese arriva dalla revoca dell’ordine di servizio di trasferimento disposto, lo scorso mese di aprile ed esecutivo dal 1 maggio, nei confronti del primario del reparto di Lungodegenza dottor Camillo Mancioli. Con il provvedimento firmato ieri mattina nella “sala dei bottoni” dell’Asp, che di fatto da il via libera al ritorno in ospedale del primario specializzato in medicina geriatrica, si aprono nuove prospettive per il nosocomio arbëresh. Come annunciato sabato scorso proprio su Gazzetta, l’annullamento del decreto n. 18/2010 ordinato con una recente sentenza dal Consiglio di Stato in favore del Comune di Praia per l’ospedale del Tirreno, evidentemente ha innescato una serie di dietrofront da parte dell’azienda ora “costretta” a ripristinare i servizi sanitari “bloccati” da oltre due anni. Il provvedimento giudiziario, in sostanza, ha disapprovato il declassamento in Centri di assistenza primaria territoriale (Capt) di alcuni ospedali di zona, obbligando gli organi competenti a riabilitare le attività sanitarie tipiche del presidio ospedaliero. A rendere note le vicende con le quali sono state ripristinate le funzioni proprie di primario del reparto di Lungodegenza al dottor Camillo Mancioli, è stato il legale del medico Margherita Manes, chiaramente soddisfatta per il successo ottenuto che «sostanzia gli sforzi e le battaglie fin qui compiute». Ora il potenziamento del reparto di Lungodegenza e il funzionamento a pieno regime degli ambulatori specialistici diventa un obiettivo più concreto. Con il ritorno del primario in reparto, probabilmente si registrerà lo sblocco dei ricoveri e cesseranno anche le emergenze in cui sono stati costretti ad operare gli infermieri e i medici della divisione. Da rumors provenienti da ambienti accreditati, è ipotizzabile che ad affiancare Mancioli e l’equipe di sanitari in servizio nell’Ospedale di Lungro, potrebbero arrivare altri due medici. Tutto questo per creare le condizioni sufficienti e necessarie a garantire le prestazioni degli ambulatori specialistici di diabetologia, geriatria, cardiologia, fisiatria, endocrinologia, medicina, gastroenterologia e bronco-pneumologia e all’attivazione, a tempo pieno, dell’unità operativa di Lungodegenza e della Rsa medicalizzata con 38 posti letto.
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