Le donne sono più brave nel multitasking e nelle abilità sociali, i maschi nelle attività dove si usano i muscoli e nel leggere le mappe. Quelli che una volta erano dei luoghi comuni stati dimostrati scientificamente, e proprio alle differenze tra il cervello maschile e femminile sarà dedicato il convegno organizzato dalla Fondazione Atena Onlus il prossimo 11 giugno in Campidoglio a Roma. Il cervello delle donne verrà raccontato, oltre che dal presidente della Fondazione, il neurochirurgo Giulio Maira, sotto un profilo medico scientifico, anche dalla stilista Anna Fendi, il magistrato Simonetta Matone, Isabella Rauti e lo storico dell'arte Claudio Strinati. ''Esiste una differenza - spiega Maira - che è certamente il risultato di una catena di effetti, avvenuti nel corso di millenni, che coinvolgono la genetica, gli ormoni, il cervello, i comportamenti, e che non implicano alcun giudizio di inferiorità o superiorità. Possiamo dire, in linea di massima, che l'uomo possiede un cervello che segue schemi logici più basati sulla razionalità, mentre nella donna il funzionamento cerebrale sarebbe maggiormente di tipo intuitivo, che nell'uomo il funzionamento dei circuiti nervosi è più rigido mentre è più plastico nella donna''. Le differenze, spiega Maira, si riflettono anche nelle malattie neurologiche, diverse nei due sessi, e nelle terapie, che dovrebbero essere personalizzate. Un luogo comune che la scienza ha invece sfatato riguarda le dimensioni del cervello. ''Il cervello della donna pesa in media circa il 12% in meno di quello dell'uomo - spiega - 1.200 grammi contro 1.350 grammi. Tuttavia, se si fa una misura non assoluta del peso cerebrale, ma relativa al peso corporeo la differenza si annulla''.