Lunedì 23 Dicembre 2024

Alfano a Maroni
"Finire le opere"

"Non possiamo fare la brutta figura di consegnare una 'vetrina' sporca o non fare proprio la vetrina. Non possiamo essere il Paese che realizza il 'grandioso' risultato di consegnare opere incompiute o connotate dalla corruzione". Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, commenta l'allarme del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, sull'Expo. 

Maroni, rischiamo di non completare i lavori
Per l'Expo 2015 ''rischiamo di andare oltre il 30 aprile (del 2015, giorno prima dell'apertura dell'evento, ndr) senza avere completato le opere'', aveva spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, interpellato dei cronisti a margine della seduta del Consiglio regionale.

Maroni ha detto di attendere ''fiducioso'' il decreto del governo su Expo, annunciato per il prossimo venerdì ma ha aggiunto che ''andando avanti così se passano questa settimana e la prossima'' il rischio è di non fare in tempo con i lavori. 'Lo dico - ha continuato il governatore - non avendo la responsabilità diretta perché è del commissario di governo, ma lo dico con preoccupazione perché io ho le informazioni, come tutti, e i tempi sono questi''.

Maroni ha concluso invitando ''il governo a darsi una mossa, altrimenti siamo qui bloccati, Expo è bloccata, i lavori sono bloccati e francamente non trovo un motivo''.

Paris e Maltauro restano in carcere
Intanto i pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio hanno formulato parere negativo alle istanze di scarcerazione presentate al gip dalle difese dell'ex manager Expo Angelo Paris e dell'imprenditore vicentino Enrico Maltauro, arrestati più di un mese fa nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta ''cupola degli appalti''. A quanto si apprende ci sono ancora aspetti da chiarire e alcune loro risposte non hanno convinti. Il gip di Milano Fabio Antezza dovrebbe pronunciarsi sulle istanze delle difese tra oggi e domani.

Da quanto si è saputo, gli inquirenti hanno detto no alla scarcerazione dei due arrestati - i quali, tra l'altro, hanno reso proprio davanti ai pm ampie confessioni e fornito riscontri all'ipotesi accusatoria - perché ci sono ancora aspetti da chiarire e alcune loro risposte non li hanno convinti. Per Maltauro, difeso dai legali Giovanni Maria Dedola e Paolo Grasso, così come per Paris, assistito da Luca Troyer e Luca Ponzoni, non sono venute meno, dunque, secondo i pm, le esigenze cautelari. In particolare, da quanto si è saputo, Paris, a detta dei pm, non avrebbe fornito una ricostruzione lineare sulla presunta turbativa d'asta per l'appalto Expo relativo alle 'architetture di servizi'. Per quanto riguarda Maltauro, invece, i pm hanno ancora la necessità di sentire a verbale altre persone e concludere così un altro giro di interrogatori.

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