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Mose, Orsoni
torna in libertà

Sono stati revocati dal gip gli arresti domiciliari al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, che torna quindi in libertà, pur restando indagato nell'ambito dell'inchiesta sul Mose. Lo ha confermato all'ANSA l'avvocato difensore di Orsoni, Daniele Grasso, che aveva fatto istanza al gip Alberto Scaramuzza.

Giorgio Orsoni è tornato sindaco a tutti gli effetti dopo la remissione in libertà decisa dal gip. La carica era stata sospesa, dopo il provvedimento di arresti domiciliari nell'inchiesta Mose oggi revocato dal Gip, dal prefetto sulla base di quanto prevede dalla legge Severino.

Il sindaco è giunto a Ca' Farsetti alle 13 'scortato' da alcuni vigili urbani e dai due legali di fiducia, Daniele Grasso e Maria grazia Romeo. Un breve applauso da parte di alcuni dipendenti ha salutato il suo ingresso. Poi è salito al primo piano dove ha l'ufficio.

Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, ha concordato, attraverso i suoi legali, con i Pm dell'inchiesta Mose un patteggiamento a quattro mesi. Sulla congruità del patteggiamento dovrà esprimersi il Gup. Orsoni è indagato per finanziamento illecito.

Giorgio Orsoni ha escluso di dimettersi dall'incarico di sindaco. Lo ha detto rispondendo a una domanda nel corso della conferenza stampa convocata dopo la revoca dei domiciliari decisa dal Gip. Orsoni ha detto di aver sempre operato a favore della città: "mi sono fatto molti nemici e forse questo è lo scotto che ho pagato".

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