Il leader dell’Ukip Nigel Farage è sotto scrutinio per aver dichiarato con estremo ritardo alla commissione elettorale britannica benefit a nome del partito pari a oltre 205mila sterline (oltre 250mila euro) ricevuti dal 2001. La stessa commissione sta adesso valutando se intraprendere azioni nei confronti del leader euroscettico che, secondo i media britannici, rischia una multa se non addirittura una condanna ad un anno di prigione.
La vicenda ruota attorno ad un ufficio utilizzato come sede dell’Ukip rappresentato al parlamento europeo per una della sue circoscrizioni in Inghilterra: Farage avrebbe ricevuto fondi per l'affitto, mentre l’ufficio risulta essere concesso al partito in forma gratuita dal proprietario che è un sostenitore del partito. Farage si difende affermando di aver fatto tutto secondo le regole dichiarando la donazione presso il registro del parlamento europeo a Bruxelles.
Emerge tuttavia che la stessa dichiarazione sarebbe dovuta pervenire anche alle autorità britanniche e da regola entro 30 giorni da quando il partito riceve le donazioni. Farage ha invece provveduto alla comunicazione solo di recente e dopo che nell’aprile scorso il caso è emerso sulla stampa nel Regno Unito. «Al momento stiamo esaminando con attenzione tutte le informazioni forniteci da Nigel Farage - ha fatto sapere un portavoce della commissione elettorale - una volta che il processo sarà completato prenderemo una decisione su eventuali azioni se necessario».
Da parte sua l’Ukip sottolinea che «ogni anno dal 2001 Farage ha dichiarato al registro del parlamento europeo l’utilizzo dell’ufficio in via gratuita. La sede è stata utilizzata come ufficio per un parlamentare europeo» da cui la registrazione a Bruxelles è stata ritenuta quella «logica».
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