La commissione dell'Onu per i diritti umani, da Ginevra, ha confermato stamane le esecuzioni sommarie di civili e soldati in Iraq da parte dei jihadisti. Tra gli episodi denunciati, l'uccisione di 17 civili in una strada di Mosul che lavoravano per la polizia locale.
L'Iran "combatterà il terrorismo sunnita" in Iraq e non permetterà a Paesi stranieri di "esportare il terrore" nel Paese. Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani in una conversazione telefonica con il premier iracheno Nouri al-Maliki. Teheran bolla i combattenti dell'Isis come "terroristi fanatici".
Continua in Iraq la maxi-offensiva dei jihadisti del Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis). L'esercito iracheno bombarda le postazioni dei jihadisti a Saadiyah e Jalawla, due villaggi della provincia di Diyala conquistati ieri dagli insorti. Lo riferisce al Arabiya. La zona è considerata strategica perché apre la strada all'avanzata verso Baghdad. I militari iracheni avrebbero abbandonato le proprie postazioni nei villaggi, mentre i Peshmerga curdi hanno rafforzato i propri ranghi, senza entrare in contatto con i jihadisti.
I ribelli, entrati mercoledì a Tikrit, hanno chiesto ai loro sostenitori di avanzare sulla capitale. In un file audio datato mercoledì e attribuito ad Abu Mohammed al-Adnani, si chiede "ai soldati di marciare su Baghdad". Intanto oltre mezzo milione di civili è in fuga da Mossul, la seconda città dell'Iraq, caduta martedi' nelle mani dei miliziani. Lo rende noto l'Oim, l'organizzazione internazionale per le migrazioni, in un comunicato.
La Nato intanto esige "la liberazione immediata" dei circa 80 ostaggi turchi a Mosul, di cui 49 nel consolato di Ankara (compreso il console e dei bambini) e "condanna con forza" il sequestro.
''Non escludo nulla'' quando si tratta di aiutare l'Iraq a difendesi dai ribelli. Lo ha detto il presidente americano Barack Obama. L'Iraq avra' bisogno di ulteriore assistenza americana, ha aggiunto, sottolineando si monitorare la situazione con preoccupazione. Gli Usa stanno lavorando per identificare il modo piu' efficace di intervenire e aiutare. L'Iraq e' ''chiaramente in una situazione di emergenza'', afferma Obama, sottolineando che ci ''sono alcune cose che vanno fatte subito''.
"Non stiamo contemplando truppe sul campo". Lo afferma il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, sottolineando che gli Usa sono "molto preoccupati" per la situazione in Iraq, un "partner forte e importante.