Lunedì 23 Dicembre 2024

La difesa di Bossetti
"Non ho mai visto
quella ragazza"

"La sera del delitto era a casa con la famiglia". L’avvocato Silvia Gazzetti, che assiste il presunto assassino di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti, parlando con i giornalisti, ha detto che il suo assistito la sera del delitto era a casa con la famiglia. Sul fatto, invece, che il suo telefono fosse stato spento per 14 ore, l’avvocato ha spiegato che "questo lungo momento è stato dovuto al fatto che il telefono era scarico, ed è stato messo in carica". Infine l’avvocato di Bossetti ha ribadito che il suo assistito non conosceva Yara e di avere incontrato il padre della ragazzina solo una volta all’interno "di un cantiere per motivi di lavoro, non ha mai parlato con lui, non ha avuto nessun rapporto, lo ha riconosciuto perchè visto sui giornali". (AGI)

Massimo Giuseppe Bossetti, nel suo interrogatorio davanti al gip, ha spiegato di non aver mai visto Yara Gambirasio. Il muratore ha detto di aver visto il padre della ragazza una volta sola dopo la sua morte. "La sera del delitto era a casa con la famiglia". L’avvocato Silvia Gazzetti, che assiste il presunto assassino parlando con i giornalisti ha detto che il suo assistito la sera del delitto era a casa con la famiglia. Sul fatto, invece, che il suo telefono fosse stato spento per 14 ore, l’avvocato ha spiegato che "questo lungo momento è stato dovuto al fatto che il telefono era scarico, ed è stato messo in carica". Infine l’avvocato di Bossetti ha ribadito che il suo assistito non conosceva Yara e di avere incontrato il padre della ragazzina solo una volta all’interno "di un cantiere per motivi di lavoro, non ha mai parlato con lui, non ha avuto nessun rapporto, lo ha riconosciuto perchè visto sui giornali". Poi, l'indagato avrebbe appreso solo adesso di essere figlio illegittimo e questo lo ha «sconvolto». Massimo Giuseppe Bossetti, nel suo interrogatorio davanti al gip ha aggiunto di non sapersi spiegare per quale ragione il suo Dna, come sostiene l'accusa, sia stato trovato sul corpo della ragazza dopo il ritrovamento nel campo di Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2011.  Il gip di Bergamo Ezia Maccora si è riservata di decidere sulla convalida del fermo e scioglierà la riserva nelle prossime ore.

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