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Sindaco contro Sorical
per riduzione acqua

Un’ordinanza per garantire l’erogazione dell’acqua alla popolazione segna il ritorno in municipio del neo sindaco Gennarino Russo. Appena insediato l’amministratore si è trovato sulla scrivania una serie di fatture ed una diffida della Sorical, l’ente che gestisce l’erogazione dell’acqua potabile. Preso atto del fardello ereditato dall’ ex amministrazione guidata da Antonio Palermo,  Russo ha messo in atto una serie di azioni per sanare il debito. Per tutta risposta la Sorical non ha arretrato di un millimetro e,  al contrario, al comune arbëresh, ha intimato con insistenza il pagamento delle morosità.  Questo comportamento ritenuto «vessatorio» ha spinto il sindaco «a denunciare pubblicamente la totale insensibilità dell’ente Sorical, società che invece di essere a servizio della popolazione, negli anni, si è trasformata in uno strumento che mette il cappio al collo ai cittadini».  Russo sulla questione intende andare avanti ed annuncia di volersi recare nella sede della società per «protestare per il trattamento ritenuto illegittimo e ingiusto poiché, nonostante gli sforzi prodotti per rientrare dal debito, ha prefigurato l’interruzione di un pubblico servizio». La materia della contesa riguarda le somme non liquidate relative al periodo che va da gennaio 2013 fino allo scorso mese di maggio. Una morosità accumulata per 150 mila euro, 49 dei quali andavano pagati entro martedì, pena la riduzione della portata dell’acqua.  Eppure prima della scadenza, il sindaco Russo aveva intensificato i colloqui con i funzionari della società ed era riuscito a concordare un  piano di rientro dal debito. Gli impegni assunti sono risultati vani poiché venerdì 13 sul tavolo del primo cittadino è arrivata una notifica nella quale si comunicava che il piano concordato sarebbe scattato solo dopo il pagamento della rata da 49 mila euro. All’ennesima diffida scritta è seguita l’azione degli operai della Sorical, giunti a Firmo per ridurre la portata dell’acqua. Gennarino Russo non avendo ottenuto la dilazione del pagamento di ulteriori sette giorni, per scongiurare l’interruzione di un servizio essenziale per la popolazione, ha emesso un’ordinanza di immediato ripristino del servizio, provvedimento che la società che fa capo alla Regione ha contestato chiedendone  la revoca.  

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