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Giuseppe era operaio, Cosimo faceva il fornaio e aveva un bimbo

La notizia dell’incidente è rimbalzata già dalle prime ore del mattino in città, ma i nomi sono venuti fuori in ritardo in quanto nell’immediato i carabinieri non erano riusciti a riconoscere Cosimo Pace, in quanto privo di documenti. Solo attraverso il telefonino sono riusciti a risalire a lui e poter a quel punto avvertire i familiari, assolutamente ignari di quanto accaduto, tant’è che il padre del ragazzo, titolare di un avviato forno nel centro cittadino aveva già iniziato la preparazione del pane per la nuova giornata. Indescrivibile il dolore dei congiunti nell’apprendere la notizia della disgrazia. Il loro figlio Cosimo, nonostante la giovane età, era già padre di un bambino di pochi mesi. Pure lui svolgeva il mestiere di panettiere, anche se – abbiamo appreso –non lavorava nel forno di famiglia. Sino allo scorso anno risiedeva nella via del Marinaio d’Italia, nella zona di Ponente, ma da qualche tempo si era trasferito con la compagna in via Feliciata, nella Piana. Giuseppe Bagnato, invece viveva in via Gaeta, operaio, cercava di darsi da fare e ultimamente aveva lavorato come muratore prima a Santa Lucia del Mela e di recente a Lipari e tornava sulla terraferma solo nei fine settimana. Era appassionato del mondo dei motori e sul suo profilo facebook, spesso metteva in evidenza le qualità della sua Alfa 147.   I carabinieri hanno anche acquisito il filmato di una telecamera della zona per avere un quadro ancora più completo di quanto accaduto in quel tratto apparentemente facile di strada. Tra le varie ipotesi gli inquirenti non escludono (purtroppo) neppure l’alta velocità.

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