Convivere è peggio che uccidere. Questa l'opinione del parroco di Cameri, don Tarcisio Vicario, che, con il bollettino consegnato durante la messa della domenica, ha fatto saltare dalla sedia non pochi parrocchiani. Per il sacerdote, l'omicidio è un "peccato occasionale", che può essere cancellato con "un pentimento sincero"; diverso invece il caso di chi convive come anche chi "si pone al di fuori del sacramento contraendo il matrimonio civile", perché secondo il parroco "vive in una infedeltà continuativa".
Secondo il parroco, quindi, se si convive o ci si sposa civilmente non si può, ad esempio, "fungere da padrino o madrina" perché non si è "in grazia santificante" e, quindi, "non si può assumere l'onere e l'onore di insegnare al figlioccio la corretta via cristiana". Il clamore delle sue parole, ha spinto poi il parroco a scusarsi. In una lettera ai parrocchiani, il sacerdote definisce le sue parole "inopportune e sbagliate" perché - dice - "semplificano una realtà che è complessa". E chiede ai fedeli di pregare perché "la Chiesa novarese sappia essere sempre più una chiesa madre". (ANSA)
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