Torna a eruttare lo Stromboli. Una consistente colata lavica, ben alimentata, fuoriesce da uno dei crateri sommitali, la lava, attraverso il “consolidato” percorso della Sciara del Fuoco, scende verso mare in un'area dove, già dai tempi dell'onda anomala del 2002, vige il divieto di ormeggio entro i 300 metri dalla base emersa del vulcano. Immediatamente le guide vulcanologiche dell'isola, senza attendere l'emissione di una ordinanza sindacale, hanno deciso di bloccare le escursioni ad alta quota e di limitarsi a raggiungere con gli escursionisti quota 400. Una decisione presa con grande senso di responsabilità e nel rispetto di quella convivenza tra vulcano, addetti ai lavori ed eventuali esigenze di protezione civile. Occorre, comunque, sottolineare che non vi è assolutamente nessuna situazione a rischio e che tutto - come viene ribadito - è sotto controllo. L'emissione di lava, che rientra in quella che è l'ormai consolidata attività del vulcano eoliano, caratterizzata principalmente da costanti esplosioni, era stata preceduta, nei giorni scorsi, da una attività più intensa del solito. L'ultima emissione di lava dallo Stromboli si era registrata nel 2007 e si era esaurita nel giro di un paio di giorni. La notizia della colata lavica ha mobilitato da subito i tanti turisti escursionisti che si trovano nell'isola ed è scattata la corsa a prenotare una escursione notturna, via mare, per assistere ad uno spettacolo di grande impatto emotivo ed unico nel suo genere: in particolare quando la lava, ultimata la discesa, si “tuffa” in mare. Per quanto riguarda l'aspetto puramente scientifico oggi a Stromboli dovrebbero giungere gli studiosi dell'Ingv per seguire da vicino l'evoluzione dell'evento. Esperti che, comunque, attraverso le molteplici e sofisticate apparecchiature (lo Stromboli è uno dei crateri più monitorati del mondo) seguono l'evolversi della situazione.
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