Un pentito in Aula:
"Si doveva votare
per Berlusconi"
"Dobbiamo dire che si deve votare per Berlusconi, per un nuovo partito che sta nascere. Perchè questo qua sarà la nostra salvezza": questa frase è stata ripetuta oggi davanti alla Corte d’Assise di Palermo dal pentito catanese Filippo Malvagna, al quale fu detta, secondo la sua versione, da Marcello D’Agata, uno dei consigliori del capomafia di Catania Nitto Santapaola, tra la fine del 1992 e l'inizio del 1993. Questa era l’indicazione che proveniva "dagli amici di Palermo" che, secondo il collaboratore di giustizia, era riconducibile a Totò Riina. Rispondendo, in videoconferenza, al pm Robetto Tartaglia, nell’ambito del processo per la trattativa Stato-mafia, Malvagna ha aggiunto: "D’Agata mi disse inoltre che nel giro di pochi anni avrebbero attenuato il 41 bis e smantellato la legge sui collaboratori di giustizia e che il partito di Berlusconi sarebbe stata la nostra salvezza". (AGI)
"Dobbiamo dire che si deve votare per Berlusconi, per un nuovo partito che sta nascere. Perché questo qua sarà la nostra salvezza": questa frase è stata ripetuta davanti alla Corte d’Assise di Palermo dal pentito catanese Filippo Malvagna, al quale fu detta, secondo la sua versione, da Marcello D’Agata, uno dei consiglieri del capomafia di Catania Nitto Santapaola, tra la fine del 1992 e l'inizio del 1993. Questa era l’indicazione che proveniva "dagli amici di Palermo" che, secondo il collaboratore di giustizia, era riconducibile a Totò Riina. Rispondendo, in videoconferenza, al pm Robetto Tartaglia, nell’ambito del processo per la trattativa Stato-mafia, Malvagna ha aggiunto: "D’Agata mi disse inoltre che nel giro di pochi anni avrebbero attenuato il 41 bis e smantellato la legge sui collaboratori di giustizia e che il partito di Berlusconi sarebbe stata la nostra salvezza". (AGI)