Divorzio a ciel sereno tra la Juventus e Antonio Conte. Come un fulmine, in una quieta sera d'estate. Così è piombata su Torino la notizia che la Juventus e il tecnico avevano deciso di dirsi addio. La conferma ufficiale l'hanno data, contestualmente, il presidente Andrea Agnelli e il tecnico pubblicando i rispettivi reciproci "grazie" sul sito della società. Andrea Agnelli ha detto il suo pubblico "Grazie Antonio" con una lettera pubblicata sul sito. Antonio Conte lo ha fatto con un intervista-video sul suo profilo-twitter del sito bianconero. E nell'intervista il suo primo "enorme grazie" non è al presidente o alla società, ma "ai ragazzi per quello che mi hanno dimostrato negli anni da allenatore. Abbiamo fatto qualcosa di storico, che niente e nessuno potrà mai toglierci". In questi termini è stata ufficializzata una rottura che non era proprio nell'aria. Anzi, il contratto che legava Conte alla Juventus scadeva nel 2015, ed erano in corso trattative per prolungarlo di un anno. Poi la svolta improvvisa. "Grazie Antonio, sei stato un grande condottiero per i nostri ragazzi e la notizia di oggi mi rattrista enormemente - ha scritto Agnelli -. Ma di fronte ai sentimenti e alle ragioni personali anche un Presidente deve fare un passo indietro. Sono passati oggi solamente due mesi dall'ultima grande vittoria e la Juventus deve continuare il suo percorso. Si riparte da zero. Da zero punti in classifica, come gli altri, e da zero vittorie". Nessuno nell'ambiente juventino, e probabilmente neppure Conte, si aspettava che la trattativa in corso per il prolungamento di un anno del suo contratto si sarebbe interrotta in questi termini, con una "rescissione consensuale". "C'e' stato un percorso durante il quale ho maturato percezioni e sensazioni che mi hanno portato a questa decisione - ha detto il tecnico -. In questi anni ho dimostrato di essere un vincente". Per esserlo ancora, però, la Juventus 2014-2015 avrebbe dovuto essere diversa a suo avviso da quella che Agnelli e Marotta gli stavano allestendo. Nessuna conferma ufficiale in tal senso, tuttavia negli ambienti juventini è circolata con insistenza la voce secondo cui la rottura tra il tecnico e la società sarebbe maturata intorno a tre nomi: quelli di Sanchez, Cuadrado a Vidal. Conte voleva fermamente l'arrivo dei primi due, e si opponeva altrettanto fortemente alla cessione di Vidal, per il quale il Manchester United sarebbe pronto a un'offerta milionaria. La Juventus dal canto suo non ha mai nascosto le sue intenzioni di mercato: Evra, Iturbe e Morata. Ottimi giocatori, ma non sufficienti agli occhi di Conte per quella Juventus chiamata a confermarsi vincente anche nel 2014-2015. "Perché questa è la Juventus, una società obbligata a vincere. Ma vincere non è facile" ha tagliato corto il tecnico. E ora? La Juve ha bisogno di trovare subito un tecnico degno della sua panchina. Tre i nomi che circolano: Mancini, Allegri, Spalletti. Sono gli stessi che vengono accostati alla Nazionale, anch'essa rimasta orfana dopo le dimissioni di Cesare Prandelli. Una panchina per la quale ora si aggiunge un possibile pretendente, Antonio Conte.(ANSA).