La guardia di Finanza di Palermo ha arrestato in flagranza di reato un dirigente medico dell’ospedale Villa Sofia-Cervello - Cto e la sua assistente, caposala nel reparto di Pneumologia I, accusati di peculato ai danni dell’Azienda ospedaliera del capoluogo siciliano. I due si sarebbero appropriati di somme di denaro spettanti all’ospedale palermitano. Il medico - dice la Gdf - era regolarmente autorizzato ad esercitare la professione all’interno della struttura ospedaliera e con le attrezzature dalla stessa poste a disposizione secondo il regime Alpi (Attività libera professionale intramoenia). Per questo tipo di attività la legge prevede alcuni obblighi, tra cui quelli di esercitare al di fuori dell’orario di lavoro ospedaliero e di non riscuotere direttamente il compenso dai pazienti. Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle, dirette dalla Procura di Palermo, e durate circa 2 mesi, hanno rivelato «l'esistenza di un canale alternativo a quello ospedaliero, il cui perno era rappresentato dall’assistente dello specialista che fungeva da vero e proprio "centro di prenotazione". Era lei ad occuparsi di ricevere le telefonate dei pazienti, di combinare gli appuntamenti e, in alcuni casi, di provvedere direttamente a contattare vecchi pazienti sollecitando visite di controllo. Era sempre compito dell’assistente quello di incassare, a seguito delle visite, il denaro e di illustrare ai nuovi pazienti il meccanismo che, comunque, veniva sempre presentato come economicamente più vantaggioso rispetto a quello ordinario». Le indagini hanno riscontrato che in un solo mese il medico ha visitato numerosissimi pazienti e la maggior parte di essi (più del novanta per cento) ha seguito il canale parallelo e le "vantaggiose condizioni» offerte. Così quanto pagato dai clienti, alcune migliaia di euro, a fronte delle singole prestazioni, non solo è stato illegittimamente sottratto all’Ospedale - dice la Gdf - ma, anche, alla tassazione in quanto incamerato dalla coppia completamente «in nero». Ieri pomeriggio, al termine del normale «giro» di visite, i finanzieri sono intervenuti cogliendo i due mentre si dividevano l'incasso giornaliero, circa 400 euro, sequestrato con computer e agendine in cui venivano annotati i nomi dei pazienti e che sono esaminati per ricostruire l’ingente numero di pazienti. Il medico e l’assistente sono stati posti ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.(ANSA).
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