Sabato 27 Aprile 2024

Vulcano, addio
alle sabbie nere

 Avere una ricchezza che il mondo ci invidia e non saperla tutelare. Le sabbie nere, assieme ai fanghi da sempre sono state l’elemento caratterizzante di Vulcano. In quelle sabbie nere e acque limpide dove prendeva il sole e faceva il bagno la regina Elisabetta; dove il tramonto ispirava Moravia e Pasolini e di notte Walter Chiari e Mina riuscivano a perdere una borsa con qualche milione di lire dentro consegnata al mattino dopo dagli onesti abitanti del posto. E dove, ancora, si giravano decine e decine di film. Persistendo l’inerzia delle istituzioni, infatti, difficilmente questo caratteristico tratto di arenile avrà un futuro. Non c’è nulla – almeno sino a quando prevarrà l’immobilismo – che possa frenare l’erosione costiera che di anno in anno avanza inesorabile e la gente del luogo è convinta che le prossime mareggiate saranno fatali. Sul banco degli imputati la Regione che ha tradito ogni impegno. Lo scorso anno l’allora assessore al Territorio ed ambiente, Mariella Lo Bello, dopo un sopralluogo sollecitato dai residenti e dall’ex consigliere provinciale Massimiliano Branca, aveva assicurato a stretto giro (era luglio) una risposta immediata a quell’emergenza, concordando con gli isolani che non si poteva consentire di perdere uno dei luoghi più belli non solo dell’Arcipelago, ma forse di tutto il Mediterraneo e garantendo che avrebbe convocato una conferenza di servizi a Palermo per trovare una soluzione. Visto il periodo balneare qualcuno aveva pensato che il termine fosse dilatorio più che immediato e si riteneva che almeno in autunno o in inverno qualcosa si muovesse. E invece nulla e a... muoversi sono stati i marosi “attaccando” ulteriormente lo splendido arenile di sabbia nera, in particolare, il tratto centrale è stato divorato dalla forza del mare.

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