Cala il “gelo” sul dopo-Provincia. Le strade di Taormina e Giardini sono sempre più lontane sulla scelta della permanenza nell'Area Metropolitana o la formazione di un Libero Consorzio. L’Amministrazione di Giardini ha ormai optato per la soluzione messinese, Taormina, invece, punta dritto ad una prospettiva territoriale “mista”, cioè alla possibile nascita di un Consorzio “Etna Taormina”. A Giardini, il consiglio comunale ha dato mandato al sindaco Nello Lo Turco di proseguire il percorso intrapreso che mira, appunto, a rimanere nell’Area Metropolitana. «Anche senza votare, il Consiglio –ha detto Lo Turco –mi ha autorizzato a continuare il percorso che sto portando avanti. Vogliamo ora arrivare a raggiungere un percorso univoco con i Comuni della Valle dell’Alcantara, con i quali stiamo dialogando in questa direzione. Non voglio commentare la posizione di Taormina, rispetto alle loro scelte, che in qualunque caso saranno legittimati a fare come riterranno più opportuno. Preferisco non entrare nel merito». Taormina, come detto, guarda a una soluzione che bypasserebbe Naxos attraverso la continuità con Calatabiano: d dopo una prima delibera consiliare che nelle scorse settimane ha inteso proiettarsi all’unanimità per il Libero Consorzio, potrebbe esprimere un parere definitivo in tempi brevi. Il sindaco Giardina ha convocato una riunione per lunedì, a Palazzo dei giurati. Intanto, si è svolto nella “Perla” un tavolo tecnico dei sindaci, costituito da amministratori del versante jonico e quello etneo. I sindaci, che stanno valutando la fattibilità di un Libero Consorzio, hanno formato un gruppo di lavoro del quale fanno parte i primi cittadini di Taormina, Santa Teresa di Riva, Roccalumera, Bronte, Acireale e Nicolosi. La vicenda forse verrà nuovamente discussa già la prossima settimana a Taormina, come lascia intravedere il consigliere Eugenio Raneri, primo firmatario della mozione pro-consorzio esitata dall’assemblea consiliare di Taormina: «Invitiamo il sindaco di Giardini – ha detto Raneri – ad una riflessione sulle funzioni che i Comuni dovranno trasferire all’Area Metropolitana in caso di adesione o, per meglio dire, permanenza nell’am - bito della medesima. Auspichiamo anzi che tali funzioni possa spiegarle lui e renderle pubbliche. Non ci può essere nessuna scelta campanilistica: la questione riguarda il “peso”e i riflessi degli obblighi normativi che derivano per i Comuni nel momento in cui scelgono l'Area Metropolitana. Bisogna anche tenere conto delle valutazioni della Comunità Europea e non a caso l’ultimo articolo della legge approvata all’Ars a marzo parla di Area Metropolitana tra Messina e Reggio Calabria. Chiediamo anche al sindaco di Giardini di illustrare i contenuti dello studio dell’Università di Messina in tema di prospettive turistiche. Della questione parleremo nei prossimi giorni in Consiglio comunale».