«Fine della corsa. Dopo tre mesi di
lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l’Unità": così il cdr
dell’Unità annuncia la sospensione delle pubblicazioni,
spiegando che «gli azionisti non hanno trovato l’intesa su
diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale». Il
cdr parla di «giorno di lutto per la democrazia».
(ANSA) - ROMA, 29 LUG - «Fine della corsa. Dopo tre mesi di
lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l’Unità», si legge nella
nota diffusa dal comitato di redazione. «I lavoratori sono
rimasti soli a difendere una testata storica. Gli azionisti non
hanno trovato l’intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque
salvato il giornale. Un fatto di gravità inaudita, che mette a
rischio un’ottantina di posti di lavoro in un momento di grave
crisi dell’editoria. I lavoratori agiranno in tutte le sedi per
difendere i propri diritti. Al tempo stesso, con la rabbia e il
dolore che oggi sentiamo, diciamo che questa storia non finisce
qui. Avevamo chiesto senso di responsabilità e trasparenza a
tutti i soggetti, imprenditoriali e politici. Abbiamo ricevuto
irresponsabilità e opacità. Questo lo grideremo con tutta la
nostra forza. Oggi è un giorno di lutto per la comunità
dell’Unità, per i militanti delle feste, per i nostri lettori,
per la democrazia. Noi continueremo a combattere guardandoci
anche dal fuoco amico».
I liquidatori di Nuova iniziativa editoriale spa, società editrice de l’Unità, dopo l’assemblea dei soci che si è tenuta oggi hanno reso noto che il giornale sospenderà le pubblicazioni dall’1 agosto 2014.
«Fine della corsa. Dopo tre mesi di lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l’Unità», si legge nella nota diffusa dal comitato di redazione.
«I lavoratori sono rimasti soli a difendere una testata storica. Gli azionisti non hanno trovato l’intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale. Un fatto di gravità inaudita, che mette a rischio un’ottantina di posti di lavoro in un momento di grave crisi dell’editoria. I lavoratori agiranno in tutte le sedi perdifendere i propri diritti. Al tempo stesso, con la rabbia e il dolore che oggi sentiamo, diciamo che questa storia non finisce qui. Avevamo chiesto senso di responsabilità e trasparenza atutti i soggetti, imprenditoriali e politici. Abbiamo ricevuto irresponsabilità e opacità. Questo lo grideremo con tutta la nostra forza. Oggi è un giorno di lutto per la comunità dell’Unità, per i militanti delle feste, per i nostri lettori, per la democrazia. Noi continueremo a combattere guardandoci anche dal fuoco amico».
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