Israele non intende piu' raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia tramite negoziati con Hamas, ma piuttosto valutare la fine delle operazioni a Gaza e un ritiro unilaterale, una volta ottenuto pero' il ripristino della deterrenza. Sarebbe questa una delle decisioni - secondo indiscrezioni di stampa - prese ieri dal gabinetto di sicurezza. ''Se avvertiremo che la deterrenza e' stata raggiunta - ha detto un esponente ufficiale, citato da Haaretz in forma anonima - lasceremo la Striscia in base al principio di 'calma in cambio di calma' (ovvero niente raid israeliani a patto che non siano lanciati razzi dalla Striscia, ndr). Se ci accorgeremo invece che la deterrenza non e' stata ancora raggiunta, continueremo l'azione a Gaza, oppure lasceremo il terreno affidandoci agli attacchi aerei''. La decisione odierna di autorizzare il ritorno della popolazione civile nel settore Nord della Striscia sembra rafforzare a breve l'ipotesi prospettata dalla fonte riportata da Haaretz. Al tempo stesso Israele cerchera' - sempre secondo le indiscrezioni stampa - di raggiungere comunque intese con l'Egitto, con il presidente palestinese Abu Mazen e con la comunita' internazionale riguardo la la ricostruzione della Striscia, una prospettiva di smilitarizzazione di Hamas e la supervisione delle merci che entrano a Gaza.
Israele rinuncia a partecipare ai colloqui del Cairo per una tregua a Gaza. Questa, secondo la radio militare, la decisione adottata la scorsa notte dal Gabinetto di difesa israeliano. Fra gli sviluppi che secondo l'emittente hanno influenzato i ministri anche l'incertezza sulla sorte del soldato rapito ieri ai margini di Gaza.