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Bomba d'acqua sulla festa
4 morti e 4 feriti gravi

Non c'erano altre vittime nelle carcasse d'auto trascinate via dalla bomba d'acqua di stanotte e Refrontolo, nel Trevigiano, in cui sono morte quattro persone. Lo hanno fatto sapere i Vigili del Fuoco al termine delle operazioni di ispezione. "Sono quattro i corpi senza vita - confermano i Vigili del Fuoco in una nota ufficiale - recuperati nella notte a Refrontolo dopo il violento temporale che ha colpito la zona pedemontana del trevigiano nella tarda serata di ieri, causando lo straripamento del torrente Lierza". "Coinvolto un gruppo di persone che partecipavano a una festa di paese, i soccorritori - aggiunge la nota - hanno svolto per tutta la notte le operazioni di ricerca dei quattro dispersi segnalati. Impegnati nell'intervento 40 vigili del fuoco con il nucleo sommozzatori di Vicenza, squadre Saf (speleo, alpino, fluviali) e cinofili provenienti anche dai comandi limitrofi". "Terminato alle prime luci dell'alba il difficoltoso lavoro di verifica delle tante carcasse d'auto trascinate dall'acqua, è stata esclusa la presenza di persone all'interno", conclude la nota.

"Chiederemo subito lo stato di calamità per tutta la zona colpita. Questo è un lutto per tutto il Veneto e per l'Italia". Lo ha detto a Refrontolo il presidente del Veneto, Luca Zaia, che per tutta la notte si è tenuto in costante contatto con i soccorritori. Zaia ha annunciato che la Regione ha già attuato lo stato di crisi per la zona. Alle 11, al Comune di Refrontolo, farà il punto della situazione con i responsabili dei soccorsi e il sindaco.

Morte e distruzione la notte scorsa nel trevigiano, dove una 'bomba d'acqua' si è abbattuta con tutta la sua potenza nella zona di Refrontolo, facendo tracimare un piccolo torrente, il Lierza, che ha spazzato via in pochi istanti persone, strutture, automobili, durante una festa paesana affollata di gente. Il bilancio è tragico, e ancora provvisorio: 4 i morti, almeno una ventina di feriti, dei quali uno grave. Solo due delle vittime sono già state identificate. Si tratta dei trevigiani Maurizio Lot, 52 anni, di Farra di Soligo, e Giannino Breda, 67, di Sernaglia della Battaglia. Il disastro è avvenuto poco prima della mezzanotte. La piccola località del Molinetto della Croda - luogo frequentato dai turisti, anche per il famoso e antico mulino ad acqua - è stata colta all'improvviso dalla potenza del fortunale. Una pioggia battente che nel giro di qualche decina di minuti ha ingrossato a dismisura tutti i corsi d'acqua, tra cui il Lierza, vicino al quale era in corso la "Festa degli Omeni" con un centinaio di persone. Mentre tutti cercavano riparo c'è stata la tracimazione del torrente, che ha trasformato la strada in un fiume, portando via tende, stand, auto e persone. I soccorsi sono apparsi subito difficili, perchè la zona sulle colline trevigiane è relativamente isolata e con una viabilità ristretta. Su Refrontolo sono state convogliate in breve squadre dei Vigili del fuoco, carabinieri, medici e infermieri del Suem 118 con tutte le ambulanze disponibili, uomini del Soccorso Alpino del Veneto. Ora si stanno perlustrando anche le aree contigue dove sono state trascinate cose e automobili per verificare che non vi siano altre persone coinvolte. Il presidente del Veneto Luca Zaia, tenutosi in contatto fin da subito con i soccorritori, si è recato poco fa sul luogo del disastro. Contemporaneamente i vigili del fuoco si sono dovuti portare anche nella vicina Cison di Valmarino, località Rolle, per una frana che ha bloccato la strada impedendo il rientro a casa di 150 persone che rientravano dalla festa di Refrontolo

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