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Pil 2° trimestre -0,2%
L'Italia è in recessione

L'Italia è in recessione tecnica. Il Pil nel secondo trimestre 2014 risulta ancora negativo, scendendo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, quando aveva segnato un calo dello 0,1%. Su base annua, invece, scende dello 0,3%. Lo rileva l'Istat nella stima preliminare.

La variazione acquisita del Pil per il 2014 è negativa, pari al -0,3%. Si tratta del dato che si otterrebbe in presenza di variazioni congiunturali nulle per i restanti trimestri dell'anno.

Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco sale a 168,6 punti dopo il dato del pil e con un rendimento al 2,8%.

Ulteriore corrente di vendite in Piazza Affari, debole dall'avvio di seduta e appesantita dal dato del Pil: l'indice Ftse Mib - ampliamente il peggiore in Europa - perde il 3%. Sospensione in asta di volatilità per Fiat (-8% teorico), Bpm, Mps e Atlantia. Unicredit e Intesa cedono il 4%, tengono Pirelli e Tod's.

Non si salva nessun settore: il calo congiunturale del Pil nel secondo trimestre è il risultato di una diminuzione del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica, ovvero agricoltura, industria e servizi.

Il ribasso del Prodotto interno lordo nel secondo trimestre sembra risentire dell'indebolimento della spinta da fuori confine. Dal lato della domanda, spiega infatti l'Istat, il contributo alla variazione congiunturale del Pil della componente nazionale, al lordo delle scorte, risulta nullo, mentre quello della componente estera netta è negativo. L'Istat, diffondendo le stime, spiega come si tratti di dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario. A riguardo evidenzia che il secondo trimestre del 2014 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia a confronto con il trimestre precedente sia rispetto allo stesso periodo del 2013. Guardando agli altri Paesi, per cui è disponibile la stima sul secondo trimestre, l'Istituito di statistica sottolinea che il Pil è aumentato in termini congiunturali dell'1% negli Stati Uniti (+2,4% in termini tendenziali) e dello 0,8% nel Regno Unito (+3,1% su base annua).

"Il Pil italiano peggiore delle attese ritarda di nuovo la ripresa e avrà un impatto negativo sulle finanze, ma è troppo presto per fare valutazioni sul deficit", così il portavoce del commissario Ue all'economia commentando il calo del Pil.

Poletti, non soddisfacente,obiettivo riportalo positivo
"Non è un dato soddisfacente, l'obiettivo è di riportarlo in positivo". Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha commentato i dati Istat sul pil. Il ministro ha sottolineato che comunque nel 2013 il pil era a -1,9% e che "siamo partiti da una previsione dello 0,8%, ritarata nel tempo".

La produzione industriale a giugno torna a salire, in rialzo dello 0,9% rispetto a maggio, quando era risultata in netto calo. Lo rileva l'Istat. Si tratta dell'aumento mensile più forte da gennaio. Il dato è positivo anche su base annua, in crescita dello 0,4%. L'incremento congiunturale era atteso, ma supera le previsioni di gran parte degli analisti, che si attestavano tra +0,7% e +0,8%. L'Istat parla di "un dato positivo" e "di rimbalzo" a confronto con maggio, che, come "sembrano confermare i dati", spiega, è stato negativamente influenzato dal ponte di venerdì 2 maggio, innescato dalla festività del primo, seguita dal weekend.

Produzione secondo trimestre -0,4%
Nella media del secondo trimestre la produzione industriale risulta in diminuzione dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, quando aveva segnato un aumento dello 0,1% (dato rivisto al rialzo, era -0,1%). Lo rileva l'Istat. Il dato tendenziale sul secondo trimestre segna, fa sapere sempre l'Istat, una crescita zero. Nella media del primo semestre dell'anno, invece, la produzione industriale risulta in rialzo dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, stando ai dati corretti per gli effetti di calendario. Guardando all'indice grezzo si evidenzia però un ribasso dello 0,9%.

Produzione per beni consumo a top da un anno 
La produzione industriale nel settore dei beni di consumo a giugno registra un rialzo del 2,5% su base mensile. Lo rileva l'Istat. Si tratta del dato migliore da oltre un anno, ovvero da maggio del 2013

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