La cautela è d’obbligo, ma l’incendio che giovedì notte ha devastato l’auto, una Fiat Panda, di V. D., moglie dell’agente municipale G. D., 40 anni potrebbe rappresentare un messaggio di stampo intimidatorio. Anche perché l’uomo aveva subito un altro attentato nel giugno 2012 quando sconosciuti bruciarono un’altra vettura, una Fiat Uno. In attesa che gli inquirenti facciano piena luce sull’accaduto, non resta che ricostruire i fatti. Secondo quanto emerso, l’in - cendio si è verificato nel cuore della notte, intorno alle 4, nella zona di San Papino, preceduto da una deflagrazione che ha preceduto la fuoriuscita di lingue di fuoco dalla Fiat Panda, nuova versione, che il vigile di recente aveva acquistato. Scattato l’allarme sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e poi i carabinieri della locale stazione che hanno eseguito i primi rilievi, sentendo poi nella giornata il vigile mamertino che si occupa in prevalenza di viabilità, distinguendosi per un particolare senso del dovere che lo porta a pretendere con la dovuta intransigenza, il rispetto delle norme del codice della strada. Massimo ovviamente il riserbo anche se l’interessato avrebbe dichiarato di non sentirsi nel mirino. Le indagini appaiono piuttosto complesse. Nessuno ha visto niente né sul posto sono rimasti indizi evidenti. Più chiara sembra la dinamica dell’atto criminosa visto che si ritiene che ad agire possa essere stata una persona a bordo di una moto che si è rapidamente allontanata dopo aver compiuto il gesto. L’episodio non ha mancato di suscitare negli ambienti mamertini allarme e preoccupazione, anche perché in passato si erano già verificati simili atti delinquenziali. Nel 2011 infatti era stata incendiata l’auto di un altro dipendente del comando di polizia municipale e in altre due circostanze altri agenti avevano denunciato danneggiamenti delle loro vetture. Solidarietà è stata espressa al vigile urbano da tutti i colleghi di lavoro. Sempre nella città del Capo la notte precedente era stato dato alle fiamme anche un Furgone, parcheggiato in via Maio Mariano di proprietà di Z. P. 42 anni, operaio, di nazionalità albanese. Anche in questo caso il mezzo è andato completamente distrutto. Indagini in corso dei militari dell’Arma per cercare di appurare le cause dell’azione criminosa. Gli inquirenti escludono un collegamento tra i due incendi.
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