Duemila persone, sindaci e amministratori di una decina di comuni stanno sfilando in corteo, lungo i sentieri di contrada Ulmo, a Niscemi, per raggiungere i cancelli della base americana di trasmissione dove protestare contro il Muos, il sistema satellitare di telecomunicazioni ad altissima frequenza, per chiederne la chiusura. In tre delle 46 antenne del presidio statunitense ci sono ancora, arrampicati ai tralicci, i sette attivisti "No Muos" che dalla mezzanotte di giorno 6 manifestano il loro dissenso alla presenza degli americani a Niscemi. Massiccio lo schieramento di forze dell'ordine con un elicottero della polizia che sorvola la zona dall'inizio della manifestazione. Lungo il corteo di oggi, tra bandiere e cartelli, numerosi gli striscioni di solidarietà con il popolo palestinese. In uno si legge : da Niscemi a Gaza, Resistenza (Al Murawam). Tra i primi gruppi a sfilare anche quello delle Mamme No Muos. Poi, in testa al corteo, in un secchio, sono stati bruciati i provvedimenti della magistratura di divieto di dimora emessi nei confronti di 29 attivisti No Muos che nelle precedenti manifestazioni si erano resi responsabili di atti di violenza, di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. "Questi divieti di dimora e in generale tutti questi provvedimenti repressivi - affermano - altro non sono che divieti di vivere e difendere la nostra terra esposta a enormi e gravi rischi ai danni dell'ambiente e della salute". "Il movimento ha dimostrato ancora una volta che non teme - sostengono - la repressione e che lotterà sempre e in maniera compatta con la stessa caparbietà per il diritto all' autodeterminazione della popolazione autoctona e a vivere una vita dignitosa nella propria terra senza il pericolo di incorrere a danni irreparabili per la salute".(ANSA).
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