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Renzi agli scout, "Countdown
per mia rottamazione"

L'aria del raduno scout di San Rossore fa bene al premier Matteo Renzi, che fra tanta gioventù ringiovanisce e ritrova i toni 'antagonisti' che hanno fatto la sua fortuna.

"I politici devono essere come lo yogurt, a un certo punto devono scadere, non lo puoi fare per sempre. Vale anche per me, per me è già iniziato il conto alla rovescia per essere rottamato", ha dichiarato infatti in un'intervista pubblicata dalla rivista on line dell'Agesci, 'Camminiamo Insieme'.

Prima il personale, poi il generale. "La cosa positiva del Senato è che finalmente i politici cambiano sé stessi. Questo vuol dire che non c'è più potere di rendita per nessuno. Quello che è più difficile del previsto sono le incrostazioni, le resistenze. Per questo - aggiunge - credo che sia stato importante fare la riforma". "Se vogliamo fare bene - continua - bisogna cambiare tutti".

Renzi insiste poi sull'importanza della riforma del Senato anche con un colloquio con La Stampa.

''L'umore è a mille, e non solo per la riforma varata a Palazzo Madama ma per l'intera cornice dell'azione di governo'', diceil premier. ''Certo, se non avessimo fatto questa riforma subito, nei tempi annunciati, non l'avremmo fatta mai più. E' la Madre di tutte le Battaglie: di questo sono sicuro''. La riforma del Senato - aggiunge poi - ''più che al coraggio dei tanto irrisi 'ragazzini' si deve alla saggezza e alla lungimiranza del Presidente della Repubblica: sostegno, consigli, una parola quotidiana per tutti, per cercare di convincere i perplessi che la via imboccata era quella giusta''.

Il presidente del Consiglio, in questa intervista, allarga la lista degli argomenti. A partire dal rapporto travagliato con Forza Italia

''Non sono nelle mani di Berlusconi come ipotizza qualcuno. La maggioranza non ha problemi di numeri e non mi attende la via crucis che toccò a Romano Prodi. Mentre infuriava la Grande Guerra del Senato, il governo ha ottenuto più volte la fiducia: nessun problema. Magari non è esaltante per composizione, ma credo che la nostra maggioranza sia la più solida della Seconda Repubblica''.

''È evidente che aver coinvolto Berlusconi nel processo di riforma è stata una mia, personale scelta: contestata duramente, lo so bene, dentro e fuori il Pd. Se lui non ci fosse stato, è chiaro, avremmo fatto le riforme con altri: ma io credo che, per metodo, vadano fatte con le opposizioni, con i nemici, piuttosto che con gli amici'', dice Renzi.

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