"E' rimasta immutata l’emissione lavica prodotta dalla bocca situata a 650 metri di quota che si biforca alimentando due colate che si riversano sul pianoro di quota 600 metri, come evidenziato dalle immagini della telecamera termica di quota 400 metri": così si legge nell’aggiornamento sull'attività dello Stromboli diffuso oggi dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L’eruzione del vulcano che ha dato spettacolo per tutto agosto e ha richiamato i turisti, dunque, prosegue anche se perde di intensità. L’Ingv, dopo un sorvolo del teatro eruttivo compiuto ieri pomeriggio con un elicottero del secondo Nucleo Aereo della Guardia Costiera di Catania, ha osservato che "la colata lavica che si sviluppava nella porzione centrale della Sciara del Fuoco rimane confinata nel pianoro di quota 600 metri, mentre il fronte attivo più avanzato della colata che si dirige verso il limite settentrionale della Sciara del Fuoco in direzione del Bastimento si attesta ad una quota intorno ai 350-400 metri". Inoltre, "la parte bassa della Sciara del Fuoco si presenta in raffreddamento e risulta, pertanto, solo interessata dal rotolio di massi prodotti dalla zona del fronte lavico attivo che percorrono buona parte del pendio fino alla costa". Nell’immagine termica, informa ancora l’Ingv, "si osserva che il braccio lavico che si sviluppava nella porzione centrale della Sciara del Fuoco è in raffreddamento e la parte attiva rimane confinata nel pianoro di quota 600 metri. (AGI)