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I ritardi del soccorso 118 a Furci, la Procura indaga sei persone

 L’inchiesta sulla morte del dipendente del Cas Carmelo Giannetto dopo i ritardi dei soccorsi del 118 e il “tilt”delle linee telefoniche a Furci, è ad un punto di svolta. E dopo i primi accertamenti preliminari dei carabinieri il sostituto procuratore Anna Maria Arena, che due giorni addietro aveva aperto un fascicolo sulla scorta del nostro articolo, ha iscritto sei persone nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo tra i responsabili medici della struttura d’emergenza che si sono occupati del caso. In questa prima fase, con l’identificazione dei soggetti a vario titolo interessati effettuata dai carabinieri e il sequestro delle cartelle cliniche, si tratta ovviamente del classico atto dovuto anche a garanzia degli indagati stessi. Saranno poi gli sviluppi dell’inchiesta a chiarire le eventuali responsabilità e i vari ruoli rivestiti dagli “attori” della sconcertante vicenda, oppure ad allargare o restringere il numero degli indagati iniziali. L’altro aspetto fondamentale dell’inchiesta è legato all’autopsia sul povero Giannetto, il cui incarico sarà affidato al medico legale dal magistrato venerdì mattina. Il quesito fondamentale che la Procura conferirà al consulente è facile da immaginare. E cioé se i ritardi nei soccorsi hanno avuto un nesso eziologico chiaro di “causa-effetto” con la morte per attacco cardiaco dell’impiegato del Cas, per esempio con la mancata effettuazione nei tempi necessari delle classiche terapie trombolitiche, da eseguire in casi come questo. Ma ieri l’inchiesta sul caso del 118 ha registrato anche altro. Nel suo ufficio il pm Anna Maria Arena ha infatti ascoltato per oltre un’ora dalla voce della moglie e del cognato di Giannetto il drammatico racconto delle frenetiche telefonate e dei contatti che per quasi un’ora hanno contraddistinto la vicenda di Furci, e il successivo ricorso alla centrale operativa dei carabinieri per far giungere l’ambulanza quando ormai, purtroppo, era tardi. Altro aspetto. I familiari non hanno ancora formalizzato una denuncia, lo faranno nei prossimi giorni.

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