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I jihadisti decapitano
4 persone in video shock

Un nuovo video shock dei jihadisti filo al Qaida: quattro persone vengono decapitate con un coltello dal loro boia a volto coperto. Poi le teste vengono appoggiate sui cadaveri, mentre la sabbia del deserto si tinge di sangue. E' il filmato pubblicato sul web dai jihadisti del Sinai che accusavano i quattro di essere spie del Mossad. Il video, di oltre 29 minuti, si apre con una minaccia alle "spie": "La porta del pentimento è aperta. Il nostro obiettivo non è tagliare teste ma impedire i danni ai musulmani", recita una scritta. Poi, dopo una lunga parte dedicata ai "martiri" tra le file dei jihadisti - 4 miliziani uccisi da un missile mentre si trovavano a bordo di un'auto - la scena cambia. Nove jihadisti armati, con i pickup in bella mostra, a volto coperto. Uno inizia a sciorinare le accuse contro le presunte spie: "Dio ci ha consigliato di non essere amici di ebrei e cristiani e chiunque contraddice l'ordine divino sarà come loro (ebrei e cristiani, ndr). Gli ebrei devono capire che la nazione islamica si è risvegliata, tutti i loro piani e complotti sono noti. Per voi sarà l'inferno". Il 'capo' del gruppo afferra un coltello. Spinge a terra con il piede il primo sventurato. Gli mozza la testa. Così con gli altri. Il sangue cola ovunque, le teste vengono appoggiate sui cadaveri. Il video si chiude, porta la firma delle "forze di sicurezza" di Ansar, che nel Sinai si considera alla guida di uno Stato autonomo.

Circa 40 caschi blu filippini sono stati presi in ostaggio da miliziani qaedisti sulle Alture del Golan al confine con Israele durante scontri tra ribelli e forze del regime di Damasco. Lo riferisce la tv panaraba al Arabiya citando fonti locali.

Scontri esercito-jihadisti anche nel nord-est del Libano. Un soldato e' morto, tre sono rimasti feriti e uno e' disperso, forse fatto prigioniero, in nuovi scontri scoppiati nel nord-est del Libano, vicino al confine con la Siria, tra l'esercito e miliziani dello Stato islamico (Isis) e del Fronte al Nusra, affiliazione di al Qaida in Siria. Lo riferisce l'agenzia libanese Nna. I combattimenti continuano, anche con l'impiego di artiglieria, intorno ad Arsal, gia' teatro tre settimane fa di violenze con un bilancio di 19 soldati morti, una novantina feriti e oltre 30 rapiti.

Orrore senza fine nei territori in mano all'Isis. La notte scorsa i jihadisti dello Stato islamico hanno giustiziato "decine di soldati siriani" fuggiti dalla base aerea di Tabqa, nel nord della Siria. Lo ha riferito Rami Abdel Rahmanel direttore dell'Osservatorio siriano dei diritti umani mentre fonti jihadiste su Twitter parlano di 200 morti. Lo Stato islamico ha pubblicato alcune immagini di soldati dell'esercito lealista siriano fatti prigionieri, spogliati dei loro abiti e fatti mettere in fila in una zona desertica non meglio precisata. Le didascalia affermava che si tratta di "membri e ufficiali dell'esercito alawita", in riferimento alle forze fedeli al presidente Bashar al Assad, membro della comunità alawita, branca dello sciismo. Altre foto mostrano soldati prigionieri con indosso solo le mutande, inginocchiati in fila mentre miliziani jihadisti puntano loro le canne dei fucili automatici e pistole.

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