Un lavoro progettato nei minimi dettagli, quello svolto presumibilmente da una banda che nella notte tra lunedì e martedì ha rubato oltre 500 metri di guardrail in via Piave, una strada compresa tra le contrade Brigandì e Masseria e che costeggia l’autostrada. La segnalazione ci è giunta da un cittadino del posto. I ladri nei giorni precedenti avrebbero dato fuoco a centinaia di metri quadri di campagna in modo da liberare da rovi e sterpaglie le lastre di guardrail e rendere più agevole il lavoro di smontaggio. Il fuoco è stato appiccato, infatti, proprio nelle zone dove sono stati commessi i furti e nella cenere sono ancora facilmente individuabili i bulloni smontati dai paletti – questi lasciati intatti perché difficilmente estraibili dal suolo – che reggevano le barre. Il blitz, con molta probabilità, è stato realizzato nella tarda notte, dopo la chiusura di un noto ristorante lì ubicato, approfittando del favore delle tenebre e del traffico inesistente. Quel tratto di strada è completamente isolato e viene percorso da poche decine di macchine al giorno. L’assenza del guardrail rappresenta comunque un pericolo per quei pochi automobilisti che per una distrazione, considerata anche la ridotta larghezza della carreggiata, potrebbero finire nel dirupo ai bordi della strada. Questo tipo di furti, che si aggiungono a quelli, molto più frequenti e diffusi, dei cavi di rame, alimentano un fiorente mercato nero. In altre parti d’Italia, i militari hanno stimato che il metallo zincato, con cui sono realizzati i guardrail, venga pagato dai ricettatori 14 centesimi al chilogrammo. E sempre ieri un altro raid vandalico al campetto del Ciantro utilizzato dal Milazzo 1937 per gli allenamenti. Sconosciuti hanno tranciato i cavi di alimentazione principale dell'energia elettrica e di alimentazione dei fari di illuminazione della struttura sportiva. La mancata asportazione del rame porta ad immaginare che si sia trattato di un atto vandalico. L’impianto in poco meno di una giornata è stato comunque ripristinato.