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Putin "Le sanzioni Ue minano il processo di pace"

Le sanzioni Ue contro la Russia "di fatto rappresentano passi che minano il processo di pace in Ucraina". Lo ha detto il leader del Cremlino Vladimir Putin a Dushanbe, citato dall'agenzia Itar-Tass. "Le sanzioni - ha proseguito il leader del Cremlino - non sono mai state efficaci come strumento di politica estera e non portano mai i risultati attesi, danneggiano coloro che vi fanno ricorso e quelle antirusse non sono un'eccezione".

Il presidente russo ha denunciato che la crisi ucraina "è uno strumento per sconvolgere in qualche modo le relazioni internazionali" e che "l'Ucraina viene usata come un ostaggio" al fine di "rianimare la Nato non tanto come organizzazione militare ma come uno degli elementi chiave della politica estera degli Stati Uniti in modo da consolidare i suoi satelliti".

La Russia è inoltre pronta ad adottare "adeguate misure protezioniste" e a introdurre dei dazi sulle importazioni di prodotti ucraini se l'accordo di associazione e libero scambio tra Kiev e Unione europea verrà ratificato senza tener conto del punto di vista di Mosca. Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico russo Alexiei Uliukaiev citato dall'agenzia Ria Novosti. Il ministro si trova a Bruxelles per un vertice a tre Ue-Kiev-Mosca sull'accordo di associazione, che secondo Putin può costare alla Russia circa 2,10 miliardi di euro.

Il presidente della commissione Ue Josè Manuel Barroso, in una conferenza stampa a Kiev, ha cercato di spegnere il fuoco delle - prevedibili - polemiche. Col nuovo pacchetto di sanzioni, ha detto, "non vogliamo aggravare la situazione, ma ci sono decisioni che non si possono accettare". "Abbiamo voluto dimostrare alla Russia e al mondo che ci sono comportamenti che non possono essere accettati", ha aggiunto, evidenziando che "le porte per il dialogo e il compromesso" con la Russia, restano aperte.

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