Lunedì 23 Dicembre 2024

Piano attentati
in Usa e Francia

Cellule dell'Isis stanno complottando attacchi a Stati Uniti e Francia e tra gli obiettivi ci sarebbero in particolare le stazioni della metropolitana: è l'allarme lanciato dal premier iracheno al Abadi a New York per l'Assemblea generale dell'Onu. Nel mirino dell'Isis, oltre agli Usa, ci sarebbe in particolare la linea della metropolitana di Parigi. Il premier ha parlato di "attacchi imminenti" e ha assicurato come i governi francese e americano siano stati allertati.

L'INTERVENTO DI ROHANI
"Vengo da una parte del mondo che brucia tra le fiamme dell'estremismo". Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani all'Assemblea Generale dell'Onu. Che poi ha aggiunto: "L'anti-occidentalismo di oggi ha radici nel colonialismo di ieri ed è una reazione al razzismo". Rohani ha poi denunciato la "strategia sbagliata" dell'Occidente in Medioriente parlando anche di "ingerenze non appropriate in Siria", citando anche le "aggressioni militari in Iraq e Afghanistan" come fattori di questa strategia errata.

Il leader iraniano ha poi sottolineato come "da est a ovest, gli estremisti minacciano i nostri quartieri ricorrendo al sangue e alla violenza". "Non parlano un'unica lingua, non sono di un unico colore né di un'unica nazionalità, sono arrivati in Medio Oriente da tutto il mondo". I gruppi come l'Isis hanno "un'unica ideologia, che è la violenza e l'estremismo" e "hanno un unico obiettivo, ossia la distruzione della civiltà". "Sono stupito che questo gruppo di assassini chiamino se stessi 'islamici'", ha aggiunto il leader di Teheran.

Le sanzioni contro l'Iran sono un "grave errore" e la questione del nucleare iraniano "può essererisolta solo con i negoziati", ha aggiunto sottolineando come "un accordo sul nucleare può servire come inizio di una collaborazione multilaterale".

Onu: riforma; Eliasson, no a veto in situazioni genocidio - Il vice-segretario dell'Onu Jan Eliasson ha scoraggiato l'uso del veto in situazioni "Responsability to Protect". Eliasson ha invitato gli Stati membri a considerare la proposta della Francia che vuole bloccare la prerogativa dei cinque membri permanenti di fronte a situazioni di genocidio e gravi violazioni dei diritto umani.

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