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Notte d'inferno alla Raffineria, brucia un serbatoio, paura e fughe, nessun ferito

Il rogo è sviluppato intorno alle 0,45 per cause ancora da accertare; le fiamme, che si sono levate altissime, sono state visibili per diversi chilometri dai comuni della fascia tirrenica del messinese. Al Comune di Milazzo il sindaco, Carmelo Pino, ha insediato il Coc (Centro operativo comunale), in stretto contatto con la Prefettura di Messina che coordina i soccorsi.

Nel serbatoio   si trovava virgin gasolio, prodotto della raffinazione del petrolio costituita da miscela di paraffine e una parte di aromatici.   La cisterna è alta 22 metri e può contenere 100 mila tonnellate ma non sarebbe stata piena, all’ interno solo 60 mila tonnellate. I l personale della Ram si era accorto della presenza di una crepa e stava già svuotando il serbatoio. L'ingresso alla Ram è consentito solo al personale addetto e forze dell’ ordine.  Le strade d’ accesso sono sbarrate dai vigili urbani in diversi punti. Vigili del fuoco presidiano i serbatoi vicini ma non possono fare altro che evitare che qualche scintilla finisca fuori.  

Molti milazzesi ed abitanti della Piana hanno trascorso la notte lontano dalle proprie case. Molti si sono rifugiati nella zona di Barcellona, altri sono arrivati sino a Messina. Il Comune di Milazzo non ha dato alcun ordine di evacuazione dell'area. Ma la paura che un'esplosione potesse coinvolgere i vicini centri abitati ha fatto scattare la fuga. L'aria è stata a lungo ammorbata dall'odore acre del fumo sprigionato dal serbatoio.

 

L'ultimo incidente grave alla Raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all'interno dell'impianto Topping 4 morirono 7 persone.

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