Venerdì 15 Novembre 2024

Camusso attacca sul lavoro
"Governo non ci coinvolge"

Il governo potrebbe presentare un emendamento al ddl delega sul Jobs act che raccolga l'ordine del giorno approvato ieri in direzione. Il relatore, Maurizio Sacconi (Ncd), mette in chiaro che eventuali emendamenti non potranno essere la mera traduzione dell'odg del Pd, poiché le modifiche devono essere concordate. Le votazioni al Senato potrebbero iniziare martedì prossimo. Intanto slitta la prevista votazione sul documento della direzione Pd. Renzi esclude la possibilità di franchi tiratori a Palazzo Madama. ma le minoranze avvertono: i nostri emendamenti rimangono, sarà confronto in Parlamento. La Cgil ha definito il documento passato ieri, 'una proposta non netta rispetto a cosa si intende fare sul precariato'.

All'indomani della direzione, oggi la segreteria del Pd è riunita per decidere la linea per l'Aula sul Jobs act.

Franchi tiratori al Senato sul Jobs Act? "No, non credo anche perché ieri c'è stata una discussione seria, lunga, al termine della quale il partito si è espresso. Ora si tratta di definire il documento nelle varie fattispecie". Lo afferma il premier Matteo Renzi rispondendo ai cronisti prima dellasegreteria Pd. "E' una valutazione che spetta al Parlamento", così Renzi - prima di entrare nella sede del Partito democratico - risponde a chi gli chiede se cambierà il ticket Violante-Bruno per l'elezione dei membri della Consulta.

"Va bene, bene così", aggiunge ancora il presidente del Consiglio facendo riferimento al dibattito di ieri sul Jobs Act nella Direzione Pd. Renzi ha percorso a piedi il tratto che separa Palazzo Chigi dalla sede del Nazareno, dove questa mattina si è riunita la segreteria democrat. Strette di mano, un rapido selfie con due studentesse di un liceo classico, un saluto 'a distanza' con dei passeggeri di un autobus e un breve colloquio con alcuni tassisti fermi nei pressi della sede del governo hanno segnato la 'passeggiata' del premier mattutina.

Zanda, non credo oggi ci sarà voto gruppo Pd - "Non credo". Così il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda, replica ai cronisti che gli chiedono se oggi, così come annunciato la scorsa settimana, al termine dell'assemblea del gruppo Pd a Palazzo Madama ci sarà un voto sul documento della Direzione sul Jobs act.

Il governo potrebbe presentare un emendamento al ddl delega sul Jobs act che raccolga l'ordine del giorno approvato ieri in direzione: così Zanda durante l'assemblea del gruppo a Palazzo Madama.

Le votazioni sul Jobs act in Aula al Senato potrebbero iniziare martedì prossimo, secondo il presidente dei senatori Zanda nel corso dell'assemblea del gruppo.

"Gli emendamenti" al Jobs act presentati dalle minoranze Pd "restano e nessuno ci ha chiesto di ritrarli. Ora inizia il confronto parlamentare nel merito". Lo dicono i senatori Dem Maria Cecilia Guerra e Federico Fornaro, tra i firmatari delle proposte di modifica.

Camusso, documento Pd è molto confuso - "Mi sembra una proposta molto confusa, non netta nei contorni rispetto a cosa si intenda fare sul precariato". E' il giudizio del segretario della Cgil Susanna Camusso sul documento approvato ieri dalla direzione del Pd. "Limitando la discussione solo ad alcune forme della collaborazione, in realtà si continuano a mantenere più di quaranta forme di assunzione differenti", ha spiegato la Camusso a Bologna, dove partecipa a un convegno. Dunque, ha proseguito, "non c'è un investimento effettivo sul tempo indeterminato, cioè sul cambiamento della qualità del mercato del lavoro" e allo stesso tempo "non si delineano i contorni della proposta sugli ammortizzatori e se come abbiamo capito ieri, il tema è il trasferimento delle attuali risorse della deroga agli ammortizzatori, non siamo di fronte a un'estensione". E, ha concluso la Camusso, "non condividiamo l'idea che si debba intervenire sull'articolo 18".

Sacconi, modifiche devono essere concordate - "Non so se saranno presentati" emendamenti dal governo, "ma in ogni caso non potranno essere la mera traduzione dell'odg del Pd in quanto tutte le modifiche devono essere concordate con il relatore, che sono io e che come è noto ho le mie opinioni". Così Maurizio Sacconi (Ncd), relatore al ddl sul Jobs act conversando con i cronisti.

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