Se qualche anno fa vi avessero detto: ti porto in Sila a vedere una collezione di farfalle, avreste sorriso e pensato ad una proposta chiamiamola così di corteggiamento spinto, invece no, il museo, c'era davvero, così le farfalle. Il finale della storia è che l'immobile ristrutturato, attrezzato e pronto per l'inaugurazione non è mai stato aperto al pubblico, l'emigrante collezionista svizzero è tornato oltralpe con la sua collezione, ben 25mila farfalle, e non ha messo più piede a San Giovanni in Fiore. “Doveva essere un museo della biodiversità, ma non è stato mai inaugurato”- afferma Giuseppe Veltri della Pro Loco di San Giovanni in Fiore. “”Per rimettere a nuovo la struttura situata nell'area della stazione ferroviaria dismessa – aggiunge- sono stati utilizzati fondi europei.” Sono passate quattro primavere, 1460 giorni, l'edificio è rimasto chiuso, anzi è stato “oggetto di episodi di vandalismo” come denunciato dalle associazioni. Muri imbrattati e vetri rotti. Insomma soldi pubblici buttati. Si è aperta adesso una nuova fase, l'esterno è stato ripulito, all'interno si sta ritinteggiando, si vuole recuperare? “Non si sa- conclude Veltri- pare ci sia l'intento di aprire un centro di informazioni turistiche” I progetti non mancano, il problema è realizzarli e dargli al contempo continuità. Operazione difficile perchè con l'alternarsi delle amministrazioni municipali spesso ciò che è stato avviato subisce delle frenate improvvise. “Così come è accaduto – spiega Veltri per il museo della Biodiversità. La concessione è stata revocata al privato che aveva già disponibili le farfalle e si era impegnato a completare l'allestimento per la struttura” Il risultato sono le cosiddette cattedrali nel deserto disseminate in tutta la Calabria compreso San Giovanni in Fiore
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