Sabato 27 Aprile 2024

Gruppo Bonina: altri
160 licenziamenti

 Dopo la “Csrs Spa-Centro supermercati Regione Sicilia”, che cura acquisto merci e logistica, altre tre società del Gruppo Bonina che gestiscono punti vendita in Sicilia e Calabria hanno avviato le procedure di licenziamento collettivo per riduzione di personale per ben 160 dipendenti su una forza lavoro che conta in totale 313 unità. Sono altri 160 lavoratori che rischiano l’impiego e che si aggiungono all’elenco degli 89 dipendenti della “Csrs srl”, società per la quale è stata presentata in Tribunale richiesta di ammissione al concordato preventivo per evitare il fallimento. Il piano di salvataggio del Gruppo Bonina, impegnato nei tagli dei costi, tocca adesso anche la rete di vendita che prevede una sensibile riduzione dei supermercati distribuiti nelle due regioni. I tagli che il Gruppo vorrebbe adottare, con la messa in mobilità di altri 160 lavoratori, riguarda nel dettaglio i dipendenti della “Bon.di.al. srl” che ha in forza un totale di 102 lavoratori, di questi ben 50 sarebbero i dipendenti per i quali sono state avviate le procedure di licenziamento. Altra società del Gruppo colpita dai tagli di personale è la “Sicil Bond srl” che perderebbe 66 dipendenti su un totale di 122 assunti. Infine tagli consistenti anche per “S.B.M. srl” con 44 licenziamenti su 89 unità. Sono numeri che fanno preoccupare non poco, anche se in maggioranza i licenziamenti riguarderebbero chiusure e cessioni a terzi di oltre la metà dei 45 punti vendita che verrebbero ridotti – secondo il nuovo piano di salvataggio – a 17 supermercati. I sindacati sono al lavoro per scongiurare ulteriori licenziamenti rispetto agli 89 della distribuzione per i quali non vi sarebbe oramai alcuna speranza considerato che la società “Csrs spa” attende l’ammissione al concordato preventivo e la nomina di un commissario giudiziale per la gestione del piano. L’obiettivo che si è data soprattutto la Cgil è quello di scongiurare i 160 licenziamenti annunciati dal Gruppo nell’incontro di ieri. Per Carmelo Garufi, segretario provinciale della Filcams, ci potrebbe essere uno spiraglio, tanto che la riunione decisiva è stata rinviata al prossimo 31 ottobre. «L’azienda – annuncia Garufi – se si verificheranno alcune condizioni sarebbe pronta ad accettare, in luogo della mobilità, una riduzione del costo del lavoro, trasformando i licenziamenti in contratti di solidarietà».    

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