Con un parere inviato al presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, (che lo aveva richiesto anche in relazione alla vicenda dell'ex presidente della Regione e deputato regionale Totò Cuffaro) l'avvocatura generale dello Stato dice che la legge prevede la revoca del vitalizio ogni volta che un deputato o consigliere venga condannato definitivamente e subisca anche l'interdizione dai pubblici uffici. Ardizzone quindi, dopo aver sospeso lo scorso luglio l'erogazione del vitalizio all'ex politico siciliano condannato a 7 anni di reclusione per favoreggiamento alla mafia e rivelazione di segreto d'ufficio e per questo interdetto dai pubblici uffici, ora dovrebbe firmare la revoca. Cuffaro percepisce circa seimila euro lordi al mese. ''La perdita dell'assegno vitalizio al condannato in via definitiva ad una pena superiore a 5 anni trova immediato fondamento nel secondo comma dell'articolo 28 e nell'articolo 29 del codice penale rappresentando l'effetto automatico della pena accessoria dell'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici'', scrive l'avvocatura dello Stato ad Ardizzone. (ANSA)
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