Il parere della commissione sanità all’Ars è atteso per mercoledì. Poi il Piano per la rete ospedaliera, documento complesso, frutto di un lavoro durato oltre un anno, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. I tagli, inevitabili, ci sono. Gli accorpamenti, anche quelli. E poi le riduzioni delle unità complesse e le riconversioni di posti per acuti ( i malati gravi; ndr) in lungodegenti. Ma sono previsti anche nuovi concorsi entro la fine dell’anno. Chi si aspettava risposte per tutti gli ospedali resterà deluso. Adesso tocca ai territori, ai direttori, gestire le strutture esistenti. A Messina, il Papardo Piemonte mantiene 541 posti letto. Il presidente della commissione Pippo Digiacomo ritiene sia compito della classe dirigente capire in cosa specializzare l’una o l'altra struttura: «Diventa un atto gestionale e non legislativo. Una proposta che dovrà essere articolata dal direttore generale e che dovrà caratterizzare l’ospedale nel cuore della città. Al Piemonte ci saranno interventi strutturali, ma l’importante è che la promessa al territorio venga mantenuta ». Al Papardo Piemonte è previsto un taglio di 80 posti per malati gravi, e altri 69 posti per acuti saranno rimodulati in quelli per lungodegenti. Il resto è nelle mani del dg Michele Vullo. Le linee guida della Regione sono chiare: basta sprechi e riunire per specializzare. Così le piccole strutture ospedaliere non sono scomparse ma hanno dato vita all’ospedale riunito. I posti letto “attivi”saliranno di circa 1.400 unità (dai quasi 17 mila attivi oggi ai 18.371 frutto della rimodulazione). All’Asp più 386 posti letto, seguita dall'azienda sanitaria di Trapani (260 in più), da Catania (190). Unica Asp “colpita” è quella di Messina: i posti letto scenderanno di 41 unità. Ben 51 posti letto salteranno al “Papardo Piemonte”, e 29 all’Asp mentre il Policlinico messinese ne “guadagnerà” 39. Tagliati i posti per acuti al Papardo Piemonte di Messina (- 80), al Garibaldi di Catania (- 27). Crescono i posti per acuti al Cannizzaro di Catania (più 15), al policlinico etneo (+ 19), all'azienda Villa Sofia- Cervello di Palermo (+ 71) e al policlinico del capoluogo (+ 33) oltre che all'ISmett (+15). All'Asp di Agrigento sono 42 i posti letto da riconvertire, 69 a Messina, 14 a Ragusa. Nessuna rimodulazione a Palermo e Siracusa. La nuova rete ospedaliera dispone l’accorpamento dei presìdi negli “Ospedali riuniti”. In provincia di Messina resteranno “indipendenti” i presìdi di Patti e Taormina, mentre verranno accorpati gli altri cinque in due distinti Ospedali riuniti: “Milazzo-Barcellona-Lipari” e “Sant’Agata-Mistretta”. I 7 presìdi ospedalieri della provincia di Catania verranno accorpati in tre Ospedali riuniti. In provincia di Ragusa resterà solo il presidio della città. Verranno accorpati il “Vittoria-Comiso”e lo “Scicli-Modica”. A Siracusa ne resteranno autonomi tre: quello di Lentini, quello di Augusta e quello di Siracusa. Noto e Avola diventeranno un unico ospedale riunito.
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