Lunedì 23 Dicembre 2024

Nel 2015 stop recessione
ma crescita debole

"Nel 2015, la variazione del Pil tornerà debolmente positiva (+0,5%), chiudendo la lunga recessione del triennio precedente". Lo rileva l'Istat, spiegando che tecnicamente si conclude una fase, ma, avverte, si tratterà di un'uscita "graduale". Secondo l'Istat, inoltre, dopo tre anni di riduzione, nel 2014 la spesa delle famiglie segnerà un aumento dello 0,3%, in parte grazie all'effetto di una riduzione della propensione al risparmio.

"A partire dal secondo trimestre del 2013, l'economia italiana è entrata in una fase di sostanziale stagnazione", ricorda l'Istat, spiegando che "le prospettive di breve termine risentiranno sia del deterioramento delle condizioni della domanda interna sia della minore espansione del commercio mondiale". La flessione del prodotto lordo secondo l'Istituto "proseguirà nei trimestri finali dell'anno in corso" (-0,3% in 2014), mentre, aggiunge, "nel biennio successivo, la graduale distensione dello scenario macroeconomico, insieme all'adozione di misure di sostegno dell'attività economica, supportano l'uscita graduale dell'economia italiana dalla fase recessiva". Tuttavia l'Istat sottolinea come "l'attuale scenario di previsione sia caratterizzato da elevati livelli di incertezza. Gli ampi margini di variabilità - evidenzia - sono legati all'evoluzione del commercio internazionale, alle condizioni di incertezza economica e politica che influenzano gli operatori economici nelle loro decisioni e all'efficacia dei recenti provvedimenti normativi contenuti nella Legge di Stabilità".

I provvedimenti adottati con la manovra avranno un "impatto netto marginalmente positivo nel 2014 ed un effetto cumulativo netto nullo nel biennio successivo" per il bilanciamento tra la spinta del bonus degli 80 euro e gli effetti negativi derivanti dalla clausola di salvaguardia, con l'eventuale aumento dell'Iva.

"Dopo un lungo periodo di flessione, il mercato del lavoro italiano mostra i primi segnali di stabilizzazione. L'occupazione continuerà comunque a contrarsi nel 2014 (-0,2% in termini di unità di lavoro rispetto al 2013)", con il tasso di disoccupazione che quest'anno raggiungerà il 12,5% per poi scenderà lievemente il prossimo anno, fermandosi al 12,4%, con un un "contenuto" aumento dell'occupazione (+0,2%). Lo comunica l'Istat nel rapporto semestrale sulle prospettive per l'economia italiana.

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