L'occasione e' la programmazione del documentario "The Man Who Killed Bin Laden", uno speciale in due puntate che sara' trasmesso sulla rete di Rupert Murdoch l'11 e il 12 novembre. Durante la presentazione ci sara' un'intervista esclusiva alla "testa di cuoio" che la notte del primo maggio 2011 sparo' a distanza ravvicinata i colpi che misero fine alla vita del ricercato numero uno al mondo, durante la missione Operation Neptune Spear in Pakistan. Il soldato finora era stato identificato come "The Shooter" e oltre a raccontare cosa vuol dire far parte dell'elite delle forze speciali americane, rivelera' anche dettagli sugli ultimi momenti di vita di Bin Laden e cio' che e' successo prima che esalasse l'ultimo respiro. Il nome di O'Neill doveva restare segreto fino all'ultimo ma il quotidiano britannico Daily Mail ne e' venuto a conoscenza e ne ha intervistato il padre Tom.
O'Neill, scrive il Mail online, ha lasciato le forze armate dopo 16 anni di servizio e suo padre ha detto che non ha paura delle conseguenze del suo "outing" come killer del capo terrorista responsabile delle stragi al World Trade Center. "La gente mi chiede se siamo preoccupati che adesso che la sua identita' e' nota l'Isis verra' a prenderlo. Io vi dico che dipingero' un grande bersaglio sulla porta della mia casa e diro': venite pure", ha detto al giornale britannico il genitore dell'ex Navy Seal. (ANSA)
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