Riesplode la rivolta anti-immigrati alla periferia di Roma, nel quartiere di Tor Sapienza, che ospita un centro di accoglienza. Dopo il lancio di sassi e i cassonetti dati alle fiamme nella notte tra il 10 e l'11 novembre, una cinquantina di persone ha tentato ieri sera un vero e proprio assalto al centro, tirando bombe carta anche contro le forze dell'ordine, rimaste dalla notte precedente a presidiare la struttura. Durante la protesta, in viale Giorgio Morandi sono stati incendiati cassonetti e automobili. Testimoni raccontano di una reazione da parte degli ospiti del centro che hanno risposto lanciando oggetti dalle finestre, e di cariche della polizia per disperdere i manifestanti. Due i feriti lievi, tra cui un poliziotto, trasportati in ospedale con qualche contusione. La tensione era rimasta alta per tutto il giorno nel quartiere alla periferia est, dopo la rivolta dei cittadini contro il centro di prima accoglienza per immigrati, con lancio di sassi e cassonetti in fiamme.
Fuori alla struttura di viale Giorgio Morandi è stato istituito un presidio fisso delle forze dell'ordine per evitare che la situazione possa nuovamente degenerare. Intanto ieri pomeriggio gli abitanti sono tornati in strada per una riunione pubblica alla quale erano invitati anche i rappresentanti del V Municipio. Più di quattrocento i partecipanti che hanno invaso la strada, creando disagi al traffico della zona. "La tensione è alle stelle - racconta Tommaso Ippoliti, presidente del comitato Tor Sapienza -. Da anni questa borgata è stata abbandonata, non si può uscire la sera e ultimamente le aggressioni e i furti sono aumentati. Qualche giorno fa una ragazza che portava a spasso il cane è stata molestata nel parco in pieno pomeriggio. Come comitato prendiamo le distanze dagli episodi di violenza della scorsa notte, ma la gente è giustamente esasperata - dice Ippoliti -. Chiediamo più sicurezza". Così l'altra sera circa 150 persone sono scese in strada per una protesta spontanea contro gli immigrati del centro di prima accoglienza, che ospita una quarantina di minori del programma Mare Nostrum. La situazione è degenerata, con lanci di sassi e cassonetti dell'immondizia dati alle fiamme. Dopo l'episodio è stata disposta una vigilanza fissa all'esterno della struttura e ieri mattina, hanno riferito fonti di polizia, si è cercata una mediazione per ristabilire la calma, tentando di dare risposte ai problemi evidenziati dalla cittadinanza. In particolare si tratta di furti dalle automobili, in appartamenti, aggressioni ma anche del degrado nel quartiere, a partire dalla mancanza di illuminazione all'interno del parco di zona. La protesta degli abitanti di Tor Sapienza non è la prima che si verifica a Roma negli ultimi mesi. A settembre un'altra periferia, quella di Corcolle, ha protestato contro un centro di accoglienza dopo alcune aggressioni subite dai conducenti degli autobus.