Stop al controllo preventivo da parte dell'ufficio del Commissario dello Stato sulle leggi approvate dall'Assemblea regionale sicilia na. Lo prevede una ordinanza della Corte Costituzionale pubblicata stamani. Era stata la stessa Corte a sollevare la questione di legittimità costituzionale dell'ufficio del commissario di Stato. Secondo la Consulta, il "peculiare controllo di costituzionalità delle leggi dello statuto di autonomia della Regione sicilia na - strutturalmente preventivo - è caratterizzato da un minor grado di garanzia dell'autonomia rispetto a quello previsto dall'articolo 127 della Costituzione". Dunque, per la Corte, "la soppressione del meccanismo di controllo preventivo delle leggi regionali, in quanto consente la promulgazione e l'entrata in vigore della legge regionale, si traduce in un ampliamento delle garanzie di autonomia". I giudici quindi dichiarano l'illegittimità costituzionale dell'articolo che disciplina l'impugnativa da parte del Commissario dello Stato limitatamente alle parole "ferma restando la particolare forma di controllo delle leggi prevista dallo statuto speciale della Regione sicilia na": quindi, come nelle altre Regioni, anche in Sicilia il controllo di costituzionalità delle leggi sarà successivo, e spetta al governo nazionale sollevare le questioni di illegittimità, mentre l'istruttoria viene curata dal ministro degli Affari regionali che sottopone la questione al Consiglio dei ministri cui compete l'eventuale ricorso alla Consulta. Un sistema, si legge nell'ordinanza, "rispondente a una logica di maggiore garanzia dell'autonomia legislativa regionale, rispetto al procedimento di controllo preventivo, previsto dalle norme statutarie speciali analogamente a quanto disposto dal previgente articolo 127 della Costituzione".(ANSA) |
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