Attacco degli hacker di Anonymous al sito internet del Sappe, sindacato della polizia penitenziaria. "Violati - annunciano - i database della polizia penitenziaria: pubblicate centinaia di dati personali, emails, allegati. Nulla risarcirà il dolore dei familiari delle vittime di Stato, tuttavia con questa azione Anonymous li stringe metaforicamente a sé cercando almeno di costringere le forze dell'ordine, pecore sanguinarie in divisa alla trasparenza". Anonymous ricorda che dal 2002 al 2012 ci sono stati quasi mille morti nelle carceri italiane e chiede "una legge contro la tortura da parte delle forze dell'ordine, che tuteli, al contrario di quanto avviene oggi, chi si trovi sotto la custodia degli agenti". Da parte sua Donato Capece, segretario generale del Sappe, parla di "attacco assurdo e ingiustificato, un lungo sproloquio su eventi drammatici che vengono strumentalizzati per fini tutt'altro che di verità, giustizia e trasparenza. Gli hacker parlano di cose che non sanno, soprattutto senza conoscere i fatti e i dati oggettivi: si guardano bene dal dire che negli ultimi vent'anni le donne e e gli uomini hanno sventato oltre 17mila suicidi di detenuti in carcere e sono intervenuti tempestivamente negli oltre 125mila atti di autolesionismo di altrettanti detenuti". "Non saranno questi attacchi anonimi e vigliacchi - prosegue Capece - a fermare la nostra attività per rendere il carcere una casa di vetro trasparente, perché noi non abbiamo nulla da nascondere. Certo, è significativo che abbiano colpito noi e non altri. E' evidente che, se ti schieri, vai incontro a dei rischi. Noi siamo impegnati per rivendicare la dignità e la valorizzazione sociale della Polizia Penitenziaria e non ci spaventano questi attacchi informatici".