Lunedì 23 Dicembre 2024

Lanciata la Soyuz
con l'astronauta italiana

E' stata lanciata la Soyuz che porta nello spazio la prima donna astronauta italiana. Comincia così Futura, la missione dell'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Samantha Cristoforetti e la prima di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana (Esa).

Il lancio è avvenuto puntualmente dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan. Con Samantha Cristoforetti sono partiti a bordo della navetta il russo Anton Shkaplerov e l'americano Terry W. Virts. E' l'inizio di un viaggio che in sei ore porterà i tre astronauti sulla Stazione Spaziale, dove lavoreranno per quasi sei mesi.

Samantha Cristoforetti sarà la seconda italiana a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale in sole sei ore, anzichè in due giorni, come avveniva fino a poco più di un anno fa. Il primo italiano a compiere il 'viaggio lampo' fino alla stazione orbitale è stato, nel maggio 2013, Luca Parmitano nella missione 'Volare', la prima di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). In precedenza il volo rapido era stato sperimentato con tre voli di rifornimento del cargo Progress, quindi senza equipaggio. Mentre nel viaggio di due ore gli astronauti a bordo della Soyuz avevano il tempo di riposare un po', nel viaggio di sei ore sono costretti a restare svegli, lavorando per 21 ore consecutive. L'aspetto positivo è che non sono costretti a trascorrere due giorni nello spazio angusto della Soyuz. Dopo il lancio, in programma alle 22,01 del 23 novembre, il primo stadio della Soyuz si separerà dopo un minuto e 58 secondi, a 42 chilometri di quota. Il secondo stadio si staccherà tre minuti più tardi, a 176 chilometri di altezza. A nove minuti dal lancio si separerà anche il terzo stadio e la navetta entrerà in orbita attorno alla Terra. In questo viaggio breve sono previste soltanto quattro orbite, ognuna della durata di circa un'ora e mezza. Dopo sei ore quindi, all'incirca alle 4,00 del mattino italiane, la Soyuz si aggancerà alla Stazione Spaziale alla Iss. L'ingresso degli astronauti nella Stazione Spaziale, però non avverrà subito: prima di tutto dovranno attendere che la pressione della Soyuz sia la stessa presente all'interno della Stazione Spaziale e soltanto a quel punto potranno togliersi le ingombranti tute pressurizzate e aprire il portello per salutare i loro compagni di equipaggio.

Dalla stampante in 3D che in futuro permetterà di fabbricare in orbita pezzi di ricambio per i veicoli spaziali all'angolo bar che, oltre a rilassare gli astronauti con un caffè espresso, permetterà di saperne di più sul comportamento dei fluidi: sono fra i dieci esperimenti di 'Futura', la seconda missione di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). A seguirli, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, sarà la prima donna astronauta italiana, Samantha Cristoforetti. ''Avro' l'orgoglio di essere cavia e tecnico di laboratorio'', aveva detto parlando dei dieci esperimenti italiani. Di questi, due hanno avuto un 'fuori programma' spiacevole: erano infatti a bordo del razzo Antares esploso in volo il 29 ottobre scorso. Entrambi sono stati distrutti, ma l'Asi si è attivata immediatamente per rimpiazzarli in tempi brevi. Una delle apparecchiature e' quella dell'esperimento 'Drai Brain', coordinato dal medico Paolo Zamboni, del Centro per le malattie vascolari dell'universita' di Ferrara e teso a verificare l'ipotesi secondo la quale una delle cause della sclerosi multipla potrebbe essere il restringimento dei vasi sanguigni di testa e collo. L'altro esperimento è Wearable monitoring, basato su una maglietta equipaggiata con sensori in grado di misurare ritmo del cuore e del respiro durante il sonno, e l'Unita' elettronica portatile per raccogliere i dati. La tanto attesa macchina per il caffè espresso si farà desiderare fino ad aprile, ma poterebbe forse essere l'occasione per festeggiare il compleanno di Samantha Cristoforetti. L'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), nata il 26 aprile, dovrebbe fare in tempo a utilizzarla. La macchina è stata costruita in Italia, dalla collaborazione fra Argotec, Lavazza e Finmeccanica-Selex Es. La stampante in 3D è tutta italiana, costruita da Altran e dalla Thales Alenia Space. Altri test studiano tecniche di decontaminazione dai batteri (Vable, universita' della Tuscia), il modo i cui le cellule si sviluppano in assenza di peso (Cytospace, Sapienza universita' di Roma e Kayser Italia); la perdita di massa muscolare (Bone-Muscke Check, universita' di Salerno). Nanoparticelle saranno testate contro l'ostoporosi nel test Nato (universita' di Pavia), e l'adattamento del cervello allo spazio e' studiato da Slink (Politecnico di Milano).

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